Un impegno in finanziaria ma ancora rimangono in attesa i lavoratori precari del teatro Bellini di Catania.
“Stabilizzazione, è questa la parola che vogliamo sentire e soprattutto che vogliamo vedere scritta nero su bianco una volta per tutte”. Lo afferma il segretario regionale del sindacato Snalv, aderente alla Confsal, Antonio Santonocito a proposito dei precari del teatro Massimo Bellini di Catania.
“Abbiamo aspettato, abbiamo protestato, ci siamo fidati di tanti politici e amministratori del teatro, ma alle tante promesse non sono seguite risposte concrete. Finalmente la svolta tanto attesa è arrivata. Nella finanziaria regionale per il periodo 2020-2022, (n.9 del 12/05/2020) pubblicata in Gazzetta ufficiale il 14 maggio, si è dato seguito agli impegni assunti in due diversi incontri con il presidente Musumeci, alla presenza e vicinanza dell’assessore al Turismo Manlio Messina. Adesso possiamo dire: impegni mantenuti e primo risultato raggiunto. Nel testo di legge infatti, si prevedono le somme necessarie perché finalmente si chiuda questa triste e agognata vicenda che si protrae da troppo tempo. Ora chiediamo con urgenza al sovrintendente Cultrera e al commissario straordinario del teatro Lo Cascio, che sono stati sempre in prima linea per il raggiungimento di questo risultato, di dare corso alla stabilizzazione dei lavoratori precari. Era il 2013 quando abbiamo alzato la voce perché stanchi di una precarizzazione più che ventennale. Abbiamo occupato gli uffici, abbiamo occupato il tetto del teatro e, in questa situazione che per i lavoratori è sempre stata drammatica perché a rischio c’era il sostentamento della propria famiglia, qualcuno ha anche tentato di darsi fuoco. Una vertenza lavorativa che a tratti ha vestito i panni della tragedia e che adesso dovrebbe finalmente vedere il punto finale”.
“Ci eravamo molto preoccupati – continua Antonio Santonocito, quando nella scorsa finanziaria abbiamo letto zero per gli anni 2021 e 2022 alla voce di bilancio per il finanziamento del teatro Bellini di Catania. Adesso questi numeri sono cambiati. Per l’anno in corso sono stati aggiunti poco meno di 2 milioni di euro agli 11 e mezzo precedentemente previsti, raggiungendo così un totale di 13 milioni 490 mila euro. La stessa cifra è riporosta anche per il 2021 e il 2022. È evidente che le risorse ci sono e così non possono esserci più scuse alla stabilizzazione di quei tanti lavoratori che fino ad oggi hanno portato avanti il funzionamento del Teatro grazie al loro lavoro. Ricordiamo che per tanti e tanti anni hanno prestato servizio per 11 mesi consecutivi e ogni volta gli è stato rinnovato un contratto che li ha tenuti al cappio della precarietà nonostante, così facendo, abbiamo maturato i requisiti di legge per ottenere un contratto a tempo indeterminato Dal 2013 la situazione è drammaticamente precipitata e non solo non hanno ottenuto quanto gli spetta per legge, è peggiorata la loro condizione contrattuale. Hanno dovuto accontentarsi di contratti di pochi mesi o addirittura pochi giorni al mese. Sono padri e madri di famiglia e la necessità li ha costretti a un lavoro fatto di spizzichi e bocconi. Adesso basta – conclude il segretario regionale Snalv, Antonio Santonocito -. Diamo dignità lavorativa a queste persone”.
“Siamo felici che finalmente abbiamo una speranza concreta”, afferma Salvo Agosta, falegname, tra le maestranze precarie del Teatro. “Non vediamo l’ora di lavorare come dipendenti a tempo indeterminato del teatro Massimo Bellini – continua -. Siamo orgogliosi del nostro lavoro e del nostro Teatro, il più bello e rappresentativo della città. Sapere che ci sono i fondi per la nostra stabilizzazione, come promesso, ci dà una ulteriore spinta per fare bene il nostro lavoro”.
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