“Inutile e con diverse zone d’ombra, ma soprattutto, ormai, irrealizzabile”. Così i deputati M5S del Catanese definiscono il progetto che prevede la costruzione di parcheggi, strade e palazzi, tra i quali tre torri, alte fino a 12 piani, e diversi altri edifici, nel centro direzionale Cibali di Catania.
“La zona – spiegano i parlamentari – è diventata inedificabile a seguito del recente incendio che ha visto andare in fumo gran parte dei terreni interessati”.
Stante a quanto previsto dalla normativa regionale e nazionale attualmente in vigore, in particolare l’art. 37 della legge regionale n. 16 del 1996, è previsto infatti che “nelle zone boscate distrutte o danneggiate da incendi restano fermi i divieti di realizzazione di costruzioni edilizie di qualsiasi tipo e di mutare la destinazione data ai terreni per almeno 15 anni”.
“Sarebbe pertanto illegittimo – aggiungono – ogni intervento in senso contrario, con evidenti e immediati risvolti giuridici e responsabilità processuali a carico di coloro che non rispettassero quanto previsto dalla normativa”.
Questa mattina i parlamentari 5 Stelle hanno presentato una nota congiunta al sindaco Bianco e al consiglio comunale, per chiedere di bloccare l’iter del progetto. Oltre la nota al Comune, presentato anche un accesso agli atti alla Regione.
“Per capire a che punto sia, invece, l’aggiornamento dell’elenco dei terreni percorsi da incendi, – concludono i deputati del Movimento 5 Stelle – abbiamo richiesto all’assessorato copia del ‘catasto degli incendi boschivi’, di cui all’art 39 della legge regionale 16 del 1996. Speriamo vivamente che quest’ultimo sia aggiornato e che, in generale, si tenga conto degli importanti strumenti di prevenzione e programmazione previsti dalla legge”.
Il primo a sollevare delle criticità sulla variante che interesserebbe il quartiere Cibali è stato il consigliere comunale, Sebastiano Anastasi, che proprio di quella municipalità è stato presidente per due consiliature.
L’esponente di Grande Catania ha ricordato che nel 1997 lo stesso Enzo Bianco – che allora come oggi guidava all’amministrazione comunale – aveva accantonato l’idea. Secondo Anastasi“ le previsioni contenute nel Prg del 1969 non sono applicabili alla realtà di oggi” e questo progetto “avrebbe avuto un senso 50 anni fa, quando Cibali era effettivamente un quartiere periferico. Oggi però è centro cittadino, dovremmo definirlo quasi centro storico”.
Va detto che sarà il Consiglio comunale a doversi pronunciare sulla questione e l’attuale assemblea cittadina conta numerosi consiglieri provenienti proprio da Cibali. Che faranno?