“Sono molto soddisfatta che i componenti della Quinta Commissione Lavoro all’Ars, su mia sollecitazione, abbiano votato all’unanimità la risoluzione per la tutela lavorativa e salariale dei dipendenti della società cooperativa Sims di Catania che svolgono attività di portierato e reception all’Asl di Catania”.
Lo dichiara la presidente della Commissione Ue all’Ars, Concetta Raia all’indomani della votazione della risoluzione n°35 che impegna la Regione a verificare le procedure con cui l’Ati costituita tra le ditte KSM service Srl e Sicilia Police Srl si sia aggiudicata in via definitiva l’appalto per svolgere il servizio, assorbendo i lavoratori della cooperativa SIMS.
“Lavoratori che nel 1999 – ricorda la parlamentare regionale del Partito Democratico –sottoscrissero con Prefettura, Comune di Catania e organizzazioni sindacali, un protocollo d’intesa per la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori espulsi dal ciclo produttivo delle grandi aziende industriali del mercato catanese e 20 dei quali, nello stesso anno, furono assunti e stabilizzati all’interno dell’azienda sanitaria”.
“La risoluzione appena approvata –aggiunge Raia– impegna la Regione anche a valutare percorsi di stabilizzazione per gli altri lavoratori rimasti fuori, ma che continuano a lavorare come esterni e con trattamenti economici più bassi dai minimi salariali garantiti”.
“Nel corso di una precedente audizione alla VI Commissione Salute, infatti – spiega la parlamentare democratica – erano emerse irregolarità sul mancato rispetto del contratto collettivo con particolare riguardo all’inderogabilità del trattamento salariale minimo e alla disparità discendente dal fatto che le due ditte applicano ai propri dipendenti contratti con retribuzioni diverse rispetto a quelli applicati ai lavoratori SIMS”.
“Mi auguro – conclude Concetta Raia – che la Regione impartisca le opportune disposizioni alle aziende sanitarie perché si giunga all’applicazione di comportamenti uniformi nell’affidamento dei servizi, soprattutto in presenza di offerte caratterizzate, come questa, da un eccessivo ribasso, al fine di non pregiudicare la piena tutela occupazionale e salariale”.
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