La chiesetta di Libertinia, il borgo rurale degli anni Trenta in territorio di Ramacca (CT), sarà messa in sicurezza. Lo ha deciso il governo regionale, che ha stanziato 180 mila euro per il rifacimento del soffitto. Le infiltrazioni d’acqua negli anni hanno reso inservibile il tetto dell’edificio sacro e pregiudicato, in parte, le mura perimetrali. L’intervento sarà effettuato con fondi del dipartimento per i Beni culturali, su un progetto redatto dai tecnici dell’Esa.
Il borgo di Libertinia, a due passi dall’autostrada Catania-Palermo, nei pressi dello svincolo per Catenanuova, fu realizzato nel 1932 come progetto-pilota tra pubblico e privato, per la lotta contro il latifondo siciliano, ancora prima che, nel 1939, venisse varata dal regime l’apposita legge. La costruzione di sessanta casette, allineate lungo quattro strade, consentì l’afflusso di altrettante famiglie di contadini da altre parti dell’Isola.
Nel Dopoguerra, il borgo contava circa 500 persone, oggi a viverci ne sono rimaste un centinaio. Per la piccola comunità, la chiesa ha sempre rappresentato il luogo non solo di preghiera ma anche di aggregazione. Per questo il governo Musumeci ha deciso di restituire l’edificio alla piena fruizione della gente del luogo, come prima azione di un progetto complessivo di riqualificazione del borgo.
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