Resta in carcere Paolo Bastianini, il 52enne fermato due giorni per omicidio aggravato e furto da carabinieri, su disposizione della Procura di Catania, con l’ accusa di essere l’autore del rogo della sede della comunità Tenda San Camillo, di cui era ospite, in cui è morto fratel Leonardo Grasso, di 78 anni. Lo ha deciso il Gip Pietro Currò che ha convalidato il fermo ed emesso, nei suoi confronti, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Durante l’interrogatorio di garanzia l’indagato. assistito dal legale di fiducia, l’avvocato Alessandro Vecchio, si è avvalso della facoltà di non rispondere, limitandosi a confermare le dichiarazioni rese, in sede di interrogatorio due giorni fa, al sostituto procuratore Angelo Brugaletta e ai carabinieri del comando provinciale di Catania, ai quali ha confessato di essere l’autore dell’omicidio.
Il Gip, nel provvedimento, sottolinea che occorrono ulteriori approfondimenti su dinamica e movente del delitto.
Fratel Leonardo Grasso era il superiore della comunità camilliana di Acireale. Aveva preso i voti a 50 anni per dedicare la sua vita ai sofferenti. La svolta era arrivata dopo la morte di entrambi i genitori, deceduti a sei giorni di distanza l’uno dall’altro. Così da agente di commercio, con un’attività avviata e interessi mondani, aveva cambiato radicalmente la sua vita scegliendo di diventare camilliano.
Parlando della sua esperienza nel maggio del 2014 alla trasmissione ‘La vita in diretta’ con Franco Di Mare per il quarto centenario della morte di San Camillo, fratel Grasso aveva confermato di essere felice nell’operare a fianco dei sofferenti e dei bisognosi, senza rimpianti per una vita ricca di divertimenti, ma che lo aveva lasciato vuoto e carico di domande a cui non riusciva a dare risposta.
E in Tv aveva ricordato come la sua parabola somigliasse molto a quella dello stesso San Camillo, che dopo una vita scapestrata ha dedicato tutto se stesso ad aiutare gli altri.
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