Il Pubblico Ministero Alessandra Russo ha chiesto la condanna all’ergastolo per Vincenzo Villani Conti, l’operatore sanitario accusato di aver ucciso due pazienti ricoverate all’ospedale Cannizzaro di Catania tra il novembre 2020 e il dicembre 2021. L’uomo, soprannominato dalla stampa “l’infermiere killer”, avrebbe somministrato dosi letali di Diazepam e Midazolam alle due donne. Secondo l’accusa, Villani Conti avrebbe agito di notte, sottraendo i farmaci dalle scorte dell’ospedale per poi iniettare il cocktail letale alle vittime.

Il movente: vendetta contro l’ospedale

Durante la sua requisitoria, la PM Russo ha ricostruito le indagini, partendo dalle confessioni rese da Villani Conti agli psicologi. Il movente del presunto duplice omicidio sarebbe da ricercarsi nel desiderio di vendetta nei confronti dell’azienda ospedaliera, che avrebbe negato a Villani Conti un trasferimento. Questa frustrazione, secondo l’accusa, avrebbe spinto l’operatore sanitario a compiere il gesto estremo.

Le perizie e il dibattimento

Un punto cruciale del dibattimento è rappresentato dalle perizie medico-legali, che hanno cercato di stabilire un nesso causale tra la somministrazione dei farmaci e il decesso delle pazienti. Per fugare ogni dubbio, la Corte d’Assise ha nominato un collegio di consulenti che, in una relazione di 200 pagine, ha concluso che non vi è certezza assoluta sulla correlazione tra i farmaci e la morte delle donne. Tuttavia, gli stessi consulenti, nella loro ultima audizione, hanno ammesso che non è possibile escludere con certezza tale correlazione.

Le parti civili e la prossima udienza

Le famiglie delle vittime, rappresentate dagli avvocati Silvana Selmi, Cettina Mirabella e Simone Marchese, si sono costituite parte civile nel processo. Anche l’avvocato Eleonora Baratta, legale dell’ospedale Cannizzaro, si è associata alla richiesta di condanna della PM, insistendo sulla colpevolezza dell’imputato per il furto dei farmaci. Presente anche l’associazione Codici. La prossima udienza è fissata per il 21 novembre, giorno in cui la parola passerà agli avvocati difensori, Salvatore Liotta e Francesco Calabrese.