- La Fials lamenta mancate risposte dall’Asp di Catania
- Indennità arretrate che possono arrivare anche a svariate migliaia di euro a lavoratore
- La Fials chiede inoltre all’assessorato regionale della Salute di intervenire
Indennità per le vaccinazioni bloccate da gennaio all’Asp di Catania e la Fials insorge. Il sindacato guidato da Agata Consoli in una nota all’azienda ricorda di avere “più volte rivendicato, verbalmente e per iscritto, senza alcun riscontro, il mancato pagamento sin dal mese di gennaio della retribuzione sulla base delle ore rese in attività extra istituzionale e derivanti da progetti e prestazioni aggiuntive e quant’altro nei confronti degli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid. Tale comportamento da parte dell’Asp di Catania è inaccettabile”.
Le indennità arretrate
Si tratta di indennità arretrate che possono arrivare anche a svariate migliaia di euro a lavoratore.
“Nell’ottica di gestire la pandemia – scrive Consoli – da un lato si chiede ai lavoratori preposti un ulteriore sacrificio, autorizzando lo svolgimento di prestazioni al di fuori dell’orario istituzionale, di contro non solo ad oggi l’Asp non ha mantenuto gli impegni in termini di corresponsione, ma è sorda a qualsivoglia richiesta di ragguaglio da parte nostra sulle motivazioni che stanno determinando la mancata retribuzione delle ore in più lavorate, da parte dei dipendenti”.
Chiesto l’intervento dell’assessorato regionale
La Fials chiede inoltre all’assessorato regionale della Salute di intervenire “affinché l’Asp di Catania possa dare dignità agli operatori sanitari impegnati nell’emergenza covid, invitandola a corrispondere quanto dovuto”.
“Tolti gli Oss, validissimo aiuto”
Il sindacato, inoltre, evidenzia un altro disagio, spiegando che “da quando questa liquidazione è passata da progetto a prestazione aggiuntiva, è stata tolta la figura degli Oss che era un validissimo aiuto di supporto a infermieri e medici”.
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