A tamburo battente le indagini di ispettorato del lavoro e forze dell’ordine per ricostruire ogni elemento utile in seguito all’ultimo grave incidente sul lavoro in Sicilia che si è verificato ieri a Catania nell’area industriale. Gli ispettori stanno in particolare esaminando le effettive cause che hanno portato all’amputazione del braccio destro di un operaio causato da un macchinario. In particolare si sta lavorando per capire le condizioni manutentive del macchinario, quelle del luogo di lavoro e se la vittima avesse preso tutte le precauzioni utili, quindi indossasse tute e attrezzature prescritte per il tipo di attività che stava svolgendo.
I primi riscontri
Al momento l’unica certezza è che l’operaio, un 24enne di origini marocchine, stava lavorando in un macchinario industriale all’interno di un’azienda di lavorazione di materiale plastico in una delle tante aziende sparse lungo l’area industriale catanese. Qualcosa però è andato storto e il giovane si è ritrovato un braccio amputato mentre era in servizio e stata utilizzando il macchinario. Imperizia o dietro c’è qualche lacuna in materia di sicurezza sul lavoro? Interrogativo sul quale ruotano le indagini degli ispettori del lavoro.
L’indignazione dei sindacati
A chiedere massima trasparenza su quanto accaduto sono i segretari generali della Uil e Uiltec Catania, Enza Meli e Alfio Avellino: “Siamo certi – sostengono in una nota – che le autorità competenti faranno chiarezza in merito all’incidente sul lavoro avvenuto in un’azienda di riciclo della plastica alla zona industriale di Catania. All’operaio, gravemente ferito, e alla sua famiglia vogliamo assicurare il nostro impegno perché possa disporre di ogni tutela legale e sindacale. Chiediamo verità e giustizia su questo episodio, ma non basta. Occorre prevenzione, quindi un significativo aumento di organici negli ispettorati del lavoro che in Sicilia dipendono dalla Regione. Ribadiamo, inoltre, la proposta lanciata in queste ore dal nostro leader nazionale Pierpaolo Bombardieri perché venga prevista la sospensione dell’attività per le imprese che violano le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Tanti precedente recenti nel palermitano
La lunga scia di incidenti sul lavoro ha fatto registrare l’ennesimo caso ieri a Palermo. L’ultimo lo scorso 28 settembre a Capaci, dove un autotrasportatore è rimasto schiacciato dal suo stesso mezzo pesante. Qualche giorno prima un ponteggio, sul quale stava lavorando un operaio di 50 anni, è crollato e il muratore è caduto dal quarto piano, rimanendo incastrato tra le lamiere. E’ accaduto in via Pirandello 21, dove si stavano facendo lavori di ristrutturazione. Il 14 settembre un giovane di 28 anni che lavorava in un laboratorio di produzione di dolci in via Agnetta, in zona Villagrazia a Palermo, è rimasto “intrappolato” da una sfogliatrice per la produzione di sfoglie dei cannoli. La sua mano sarebbe stata schiacciata accidentalmente dal macchinario. E’ morto invece sul colpo il 27 agosto scorso l’operaio di Cinisi volato da un’impalcatura sulla quale stava lavorando per la ristrutturazione di un immobile. Molti i dubbi avanzati da carabinieri e ispettorato del lavoro sulle condizioni del luogo di lavoro. Ed ancora il 12 luglio scorso un’altra tragedia sul lavoro si è consumata a Mondello. Un operaio 42 anni, di Belmonte Mezzagno, Vincenzo Ribaudo è morto in ospedale dopo il grave incidente durante i lavori di ristrutturazione alla Sirenetta a Mondello. Secondo una prima ricostruzione sarebbe caduto da un lucernario.
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