“I nuovi dettagli sollevati dal quotidiano La Sicilia sul presunto coinvolgimento del sottosegretario all’agricoltura Giuseppe Castiglione nell’ambito dell’inchiesta che riguarda assunzioni nel Cara di Mineo , gettano ombre che non possono appartenere ad un uomo di Governo, a prescindere dall’esito giudiziario dell’inchiesta dei pm di Catania. Castiglione deve dimettersi, se non lo fa lui, sia Gentiloni ad accompagnarlo alla porta”. Ad invocare le dimissioni del sottosegretario all’Agricoltura del Governo Renzi ed ora Gentiloni è il deputato europeo del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao. Ieri anche Giancarlo Cancelleri, esponente pentastellato all’Ars, aveva criticato aspramente la presenza di Castiglione nell’esecutivo definendola ‘inopportuna’.
Duro anche il segretario di Noi Con Salvini, Angelo Attaguile che ha preannunciato la richiesta di un approfondimento della vicenda in Commissione nazionale Antimafia, ricordando anche le reiterate richieste di dimissioni anche nei confronti del ministro Angelino Alfano avanzate dal capogruppo della Lega, Massimiliano Fedriga.
Ieri Castiglione ha replicato a più riprese, prima con un video messaggio sulla propria pagina facebook e successivamente con delle dichiarazioni all’Ansa. “In questa vicenda sul Cara di Mineo ribadisco, con assoluta serenità, di avere agito con la massima trasparenza, rigore e linearità di comportamento: se ci sarà, come viene anticipato dai giornali, una richiesta di rinvio a giudizio finalmente potrò trovarmi davanti ad un giudice al quale spiegherò puntualmente il mio comportamento. E risponderò, punto per punto, a tutti i fatti che la procura eventualmente mi contesterà, dice Castiglione.
Rivolgendosi poi al M5S, Castiglione chiede “se il codice di comportamento del Movimento al quale appartiene appena approvato valga solo per lui e i suoi sodali. Io in quel caso chiederei sommessamente se è possibile per un deputato di area popolare accedere alle stesse regole“.
Infine ad Attaguile risponde: “Consiglierei di esser più prudente perché proprio da lui non accettiamo lezioni di moralità visto che ha conosciuto la gogna mediatica essendo stato prima condannato e poi assolto in una revisione di un processo”.