Sopralluogo del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, alla Playa di Catania nei luoghi distrutti dall’incendio di alcuni giorni fa. Ad accompagnarlo il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, l’ingegnere Giovanni Spampinato, responsabile della Protezione civile della Sicilia orientale e il colonnello del Corpo forestale della Regione, Luca Ferlito.
Dopo aver visitato le aree devastate dal rogo, Musumeci ha voluto incontrare Ignazio Ragusa, presidente regionale del Sindacato italiano balneari di Confcommercio, per fare il punto della situazione e determinare le strategie per scongiurare il ripetersi di simili sciagure.
“Verificheremo – – ha detto il presidente della Regione – se ci sono le condizioni per chiedere lo stato di emergenza. Serve, comunque, un nuovo senso civico da parte delle istituzioni locali e dei privati. Pulire le aree a verde o incolte e creare i viali tagliafuoco è dovere di ciascuno per una seria attività di prevenzione. Il boschetto della Playa, in particolare, deve essere riqualificato. Ci vorranno alcuni anni, ma bisogna cominciare subito: ne parlerò col sindaco di Catania”.
È stata evidenziata la mancanza, finora, di un coordinamento tra tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti in quell’area. Il coordinamento sarà assunto, per disposizione del presidente Musumeci, dalla Protezione civile regionale, che nei prossimi giorni terrà una prima riunione programmatica nel Palazzo della Regione di Catania.
Al termine dell’incontro, Musumeci ha dichiarato: “La presenza di un grande aeroporto, di aree boschive incolte, dì un’alta concentrazione di bagnanti, di numerose strutture balneari essenzialmente infiammabili, di un’unica arteria stradale senza vie di fuga collaterali, peraltro appesantita da migliaia di automobili posteggiate sul sedime stradale, impone l’immediata redazione di un Piano di previsione e prevenzione del rischio incendi. Se quanto accaduto mercoledì si fosse verificato di domenica il bilancio sarebbe stato ben diverso”.
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