Le attenzioni, dopo lo spegnimento dell’incendio nell’aeroporto di Catania, sono puntate sull’apertura integrale dello scalo e quando la situazione dei voli, in entrata ed in uscita da Fontanarossa, tornerà alla normalità.
La corsa contro il tempo per aprire lo scalo
Insomma, una corsa contro il tempo per salvare la stagione turistica, che è un bel pezzo di Pil per la Sicilia, e consentire, contestualmente, ai siciliani residenti da tutt’altra parte di tornare nell’isola per le vacanze.
Il rischio di passeggeri come torce umane
E magari, dimenticare in fretta tutto quello che è accaduto: un rogo dentro l’aeroporto, forse causato da un corto circuito o da chissà cosa, con il rischio di trasformare i passeggeri ed i loro familiari in torce umane. Insomma, come si dice in questi casi, una tragedia sfiorata.
Il fallimento dei sistemi di sicurezza
Perché, i sistemi anti incendio non sono scattati? Di chi sono le responsabilità di un fallimento epocale della sicurezza nell’aeroporto siciliano più importante, tra i più trafficati in Italia? Di questo si occuperà la Procura di Catania che ha aperto un fascicolo di inchiesta, fino alle ore scorse, senza indagati.
BlogSicilia ha contattato un ingegnere, che lavora nell’area industriale etnea, un esperto in tema di sicurezza, sia per esperienza professionale sia personale. Tante le domande che emergono da una rapida chiacchierata. Domande che, al momento, non sembrano avere risposta.
Cosa l’ha colpita di questo incidente?
Hanno detto che è andata via la luce ed era tutto buio ma le luci di emergenza che segnalano il percorso e le uscite più vicine che fine hanno fatto?
Andiamo avanti, che cosa altro emerge?
La procedura di emergenza: ne esiste una in ogni azienda. Mi chiedo: è stata adottata? Esistono squadre di intervento da parte della Sac? Se sì, che fine hanno fatto?
Se non fossero arrivati i pompieri sarebbe stata una strage…
Altra domanda: c’era l’impianto antincendio sprinkler? Si tratta di un impianto ad estinzione automatico installato allo scopo di rilevare e spegnere l’incendio nei suoi stadi iniziali ovvero di controllarne lo sviluppo in modo da consentire lo spegnimento con mezzi manuali.
Come funziona?
Un impianto sprinkler è permanentemente caricato con acqua in pressione. Gli erogatori presenti nella rete di distribuzione hanno elementi termosensibili normalmente chiusi (sprinkler), questo fa si che lo sprinkler funga da rivelatore e dopo l’intervento si trasforma in erogatore. Poi, va fatta un’altra considerazione…
Quale?
Se i vigili del fuoco fossero stati bloccati lungo la strada o si fossero trovati da tutt’altra parte per spegnere per esempio incendi in provincia, ci rendiamo conto cosa sarebbe potuto accadere?
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