“Ieri, nonostante Salvini neghi l’evidenza, il Partito democratico e il centrosinistra unito hanno vinto le amministrative nelle Regioni a Statuto ordinario, ma da parte nostra non c’è nessuna esaltazione, solo la giusta soddisfazione per il lavoro comune fatto. Oggi siamo già con la testa ai ballottaggi qui in Sicilia e nelle altre Regioni a Statuto speciale di domenica e lunedì, a partire dal voto in Alto Adige a Merano”. Così Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Regioni e Enti locali, oggi a Misterbianco (CT) con il segretario regionale del Partito democratico, Anthony Barbagallo, per un’iniziativa in sostegno del candidato sindaco, Nino di Guardo.
Tre destre in Sicilia
“Ogni elezione – prosegue – fa storia a sé e sappiamo benissimo che alle politiche sarà una partita completamente diversa. A maggior ragione, mettiamo in evidenza le differenze tra la proposta unitaria del Pd per progressisti e riformisti che credono nell’Italia capace di uscire dalla crisi sanitaria ed economica con più giustizia sociale e più Europa, anziché chiudendosi nei muri che chiede la destra sovranista di FDI e Lega.
Nel Paese e la Sicilia ne è l’esempio più evidente, ormai ci sono tre destre: quella all’opposizione del governo con la Meloni, quella che finge di essere in maggioranza con Salvini e Forza Italia che non è d’accordo con loro su nulla ma resta lì in coalizione nelle città. E in Sicilia lo sapete più di chiunque altro perché la spaccatura tra Lega e FDI è evidente sia in Regione che nelle grandi città. In Regione la Lega sono mesi che non si presenta ed è molto critica”.
“Spaccatura tra Miccichè e Musumeci”
“La lontananza di Miccichè da Musumeci è nota e tutto questo avviene sulla pelle dei siciliani e dei sindaci che non hanno risposte dal governo siciliano. Noi ribadiamo la nostra ricetta: si esce dalla crisi attuando il piano che abbiamo negoziato in Europa con più sanità pubblica, più scuola pubblica, più investimenti nei trasporti, transizione ecologica senza precedenti, e con una vera rivoluzione digitale. Si esce dalla crisi, anche a Misterbianco, unendo la parte più aperta e solidale della città”.
Doppia preferenza di genere per l’Ars
“Da Misterbianco rilancio il tema della parità di genere su cui non intendiamo fare sconti e lo dico con grande chiarezza al presidente Musumeci, che spero sia dalla parte nostra e delle donne. Per questo dico che è una vergogna che per l’elezione dell’assemblea regionale siciliana non si possano votare un uomo e una donna. Su questo faremo una battaglia, scenderemo in piazza e non ci fermeremo. Con il Governo Conte, come Musumeci sa, abbiamo attuato i poteri sostitutivi per la prima volta nella storia della Repubblica, su mia proposta, proprio sulla parità di genere con il consiglio regionale pugliese che si rifiutava di fare una cosa che tutta la società civile voleva. Allora il presidente Emiliano si schierò con il governo nazionale per modificare il volere del consiglio regionale. Musumeci avrà lo stesso coraggio o si nasconderà dietro sedicenti poteri speciali”.
“Mi aspetto che la Regione siciliana segua l’esempio delle altre regioni, senza nascondersi dietro l’autonomia – ha aggiunto Boccia – per compiere, da parte della destra, l’ennesima nefandezza nei confronti delle donne. Non ci possono essere due posizioni: o si sta con tutte le donne che chiedono quel diritto o si sta con chi si nasconde e fa finta di non vedere”.
Secondo Boccia questo principio attuato tramite un decreto firmato dal presidente della Repubblica, vale anche per le regioni a Statuto speciale: “perché è a tutela – ha detto – dell’unità giuridica della Repubblica per garantire l’effettività del rispetto del principio di accesso alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza”.
“La doppia preferenza di genere per l’Ars è indifferibile. E’ ora – afferma Barbagallo – che vengano riconosciuti e affermati i diritti delle donne, che sono già stati sanciti nelle altre regioni d’Italia perché la Sicilia non può essere fanalino di coda anche in questo campo”.
“In Sicilia centrosinistra unito può battere destre litigiose”
E da Vittoria prosegue: “A Vittoria non abbiamo vinto al primo turno di un soffio, ma non ci culliamo sui risultati ottenuti. I ballottaggi a Vittoria, così come a San Cataldo, Favara, Lentini, si vincono se si riparte da zero. Niente illusioni”.
“Da queste elezioni amministrative inizia la costruzione della strada che ci riporterà al governo della Regione siciliana nel 2022. In questi giorni, il ritardo della Sicilia sul Recovery, il mancato coinvolgimento dei Comuni nei processi di programmazione e le gravi difficoltà di gestione dell’emergenza sanitaria confermano quanto le tre destre presenti nel Paese in Sicilia dimostrano plasticamente quanto le loro guerre interne di potere sono una zavorra all’uscita siciliana dall’emergenza. Nel Parlamento siciliano la Lega risulta assente, i conflitti con Fdi sono all’ordine del giorno e gli altri partiti di centrodestra da tempo vivono da separati in casa; tutto questo nella fase più difficile degli ultimi trent’anni della storia sociale ed economica del Paese. Anche per queste ragioni l’unità del centrosinistra con il M5S può farci vincere in tutti i comuni al voto, rafforzando il fronte dei sindaci che potranno supplire ai condizionamenti istituzionali di Fdi e Lega in Sicilia”.
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