Su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, la Polizia di Stato ha eseguito l’esecuzione ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 33 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso (clan Santangelo), associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, estorsione, rapina, furto, ed altri reati contro il patrimonio, reati in materia di armi, con l’aggravante di aver commesso il fatto in nome e per conto dell’associazione di tipo mafioso denominata clan Santangelo “Taccuni” e al fine di agevolarne le attività illecite.
Gli arrestati nell’operazione antimafia della polizia di Catania sono 29. Quattro sono riusciti a sfuggire all’arresto. Due sono all’estero. Gli indagati son ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga, estorsione, rapina, furto ed altri reati contro il patrimonio, reati in materia di armi con l’aggravante di aver agito avvalendosi del metodo mafioso. I particolari dell’operazione sono stati resi noti durante una conferenza stampa alla quale ha partecipato il Procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro.
Dalle indagini, dal settembre del 2104 al settembre del 2106, è emerso che l’organizzazione Santangelo – Taccuni, capeggiata dal boss storico Alfio Santangelo, e la cosca avversa degli Scalisi, retta da Pietro Maccarrone, dopo anni di contrapposizione hanno raggiunto una intesa per la spartizione dei proventi del pizzo, specialmente nel mercato ortofrutticolo e in quello dell’ingrosso delle carni. Gli investigatori sono anche riusciti a filmare Santangelo che consegna alcuni doni a Maccarrone.
I componenti della cosca sarebbero stati gli autori, tra l’altro, di una estorsione al titolare di un’impresa di estrazione di materiale lavico attuata con minacce e colpi di arma da fuoco verso i beni dell’azienda, e di una rapina nell’abitazione di una donna a Santa Maria di Licodia. In quell’occasione i banditi colpirono alla testa il suo convivente per farsi dire dov’erano nascosti 480 mila euro. Due degli indagati vennero inoltre arrestati dalla Polizia di Stato la notte di Natale del 2105 dopo che con un escavatore avevano divelto l’Atm della filiale di Santa Maria di Licodia del Banco Popolare Siciliano e tentato di appropriarsi dei circa 75 mila euro che conteneva. Nel corso delle indagini sono sequestrati cocaina, hashish, marijuana, eroina, attrezzatura per la coltivazione di marijuana e armi.
La indagini eseguite dalla Squadra Mobile di Catania e dal Commissariato di P.S. di Adrano hanno consentito di delineare l’organigramma, decapitare i vertici e disarticolare i ranghi della cosca Santangelo operante in territorio di Adrano, alleata della famiglia catanese di Cosa nostra Santapaola – Ercolano.