Un’intera comunità sconvolta, ammutolita e arrabbiata. A Bronte questa mattina si respira un’aria molto pesante dopo il femminicidio che si è consumato ieri mattina in via Boscia, stradina del centro storico della cittadina del catanese, dove ha perso la vita Ada Rotini, 46 anni, uccisa con numerose coltellate dall’oramai ex marito Filippo Asero. Il sindaco Pino Firrarello ha proclamato con propria ordinanza il lutto cittadino e questa sera si terrà una fiaccolata. Intanto le indagini cominciano a cristallizzarsi. I carabinieri pare oramai abbiano ricostruito un po’ tutti i contorni della vicenda.
Le indagini
I militari dell’Arma hanno ricostruito gli ultimi attimi di vita della donna. Ieri mattina si era diretta in casa dell’ex marito, con cui da tempo non viveva più, per raccogliere gli ultimi effetti personali. L’uomo, secondo quanto hanno potuto appurare gli inquirenti, ha provato a trattenerla per parlarle. Forse nel tentativo disperato di convincerla a non firmare quelle carte del divorzio che proprio ieri mattina si sarebbero dovute formalizzare. O forse è nata una discussione per acredini accumulate nel tempo.
L’ha raggiunta sull’uscio di casa
Sta di fatto che Asero avrebbe tentato di trattenere la donna con violenza, lei si è inizialmente divincolata ed è riuscita a guadagnare l’uscio di casa, proprio in via Boscia. Lui l’ha raggiunta con un coltellaccio e l’ha trafitta una trentina di volte, senza pietà, uccidendola sul colpo. La stradina si è letteralmente inondata di sangue, per la 46enne inutili i tentativi di soccorso. Infine l’uomo ha tentato a sua volta di uccidersi infliggendosi varie coltellate all’addome non riuscendoci. Questa mattina è stato dichiarato fuori pericolo dai medici dell’ospedale Cannizzaro di Catania dove è stato ricoverato.
La reazione della comunità
Il sindaco Pino Firrarello ha proclamato il lutto cittadino: “Pochi giorni fa ad Acicastello, oggi a Bronte, domani non sappiamo dove, sappiamo che accadrà ancora – è il suo commento -. Non è possibile. Lo Stato deve punire severamente questi atti ignobili. Nessun essere umano può disporre della vita altrui. Nessuna donna deve avere paura di vivere libera. Se siete vittime, denunciate al telefono rosa ed alle istituzioni: abbiamo il dovere di starvi vicine”.
La marcia commemorativa
Intanto Antonella Caltabiano, presidente del telefono rosa Bronte Onlus, e Rosario Leonardi dell’associazione Enjoy hanno organizzato per oggi una marcia commemorativa a cui lo stesso primo cittadino ha preannunciato che prenderà parte. Alle 18,30 previsto il raduno al “Parco Don Bosco”, alle 19 prenderà il via la marcia sul corso Umberto e intorno alle 20 è previsto un momento di raccoglimento a piazza Spedalieri.
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