indagini della guardia costiera di riposto

Quel depuratore che inquina il mare |Ma Regione proroga l’autorizzazione (FOTO)

Altro che mare azzurro e limpido. Il mare di Fondachello per anni è stato inquinato. A tal punto da provocare, in estate, infezioni batteriologiche anche gravi.

Su questo fatto le certezze degli esami di laboratorio hanno preso il posto alle continue illazioni che parlavano di acque inquinanti sfociate a mare lungo il torrente Macchia.

Sono state le denunce dei turisti e dei residenti in quel tratto di litorale jonico a far scattare un’inchiesta che due giorni fa è sfociata nel sequestro preventivo da parte del gip Pietro Currò del depuratore consortile di Mascali, lo stesso che raccoglie acque nere e bianche dei paesi di Giarre, Riposto, Mascali, Fiumefreddo e Sant’Alfio.

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Un sequestro preventivo che non interrompe il funzionamento dell’impianto ma che fissa il rispetto di alcuni vincoli. Sul registro degli indagati sono finito in sette: tre funzionari dell’assessorato regionale Acque e Ambiente e dirigenti e tecnici del depuratore. Sono accusati a vario titolo di sono omissione in atti d’ufficio, danno ambientale, distruzione e deturpamento di bellezze naturali e inquinamento ambientale. 

Nell’inchiesta avviata nel marzo del 2015 dal sostituto Raffaella Vinciguerra è emerso che i cinque comuni allacciati hanno conferito all’impianto più scarichi fognari di quanti ne possano essere depurati.

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E questo avveniva grazie alla realizzazione di by pass non autorizzati – in tutto ne sono stati realizzati otto abusivi a fronte di soli tre autorizzati dalla Regione – che hanno consentito lo scarico a mare dei reflui non sottoposti al ciclo di depurazione.

La conseguenza di questo sversamento nelle analisi dell’Arpa che ha rilevato valori abnormi delle sostanze inquinanti che hanno superato i limiti imposti dalla legge. Ma c’è stato di più: la Regione pur a conoscenza di sistematiche illegalità da parte dei comuni e l’operato delle amministrazioni coinvolte nella gestione e nel controllo amministrativo ha autorizzato l’attività del depuratore prorogando l’autorizzazione.

Le indagini sugli impianti di depurazione sono state coordinate dalla Guardia costiera.

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