Un’altra figuraccia, l’ennesima. Un’altra figuraccia davanti al pubblico di casa, poco a dir il vero, ma sempre rispettare e onorare. Difficile, fino a qualche mese fa, pensare che il Cosenza ( battuto 2 a 1 in casa all’andata ) potesse passeggiare al Massimino e battere il Catania 2 a 0. L’impossibile si è trasformato in realtà, merito, anzi demerito di una squadra che non c’è più, che si è persa tra i cambi di allenatore e le scelte autoritarie e discutibili della società. Una società a cu va dato atto di aver compiuto un vero miracolo, dal punto di vista economico, ma di aver fallito dal punto di vista sportivo e sociale. E’ evidente che le 5 componenti tanto care a Lo Monaco non hanno camminato a braccetto e non solo per ‘colpa’ di tifosi o stampa.
LA PARTITA. Una partita importante che, per i risultati delle altre diventa fondamentale. Il Catania contro il Cosenza si gioca una fetta di stagione e lo fa, ancora una volta, senza l’apporto di gran parte dei suoi tifosi che hanno, per la terza volta consecutiva, disertato lo stadio.
Il Catania si presenta con numerose assenze, soprattutto a centrocampo: Pulvirenti arretra Mazzarani e schiera Di Grazia e Russotto a supporto di Tavares. Solo panchina per Pozzebon.
Alla prima occasione il Cosenza passa: incertezza della difesa e gol facile facile per Letizia sulla respinta corta di Pisseri sul tiro di D’Anna. Doccia gelida per i pochissimi del Massimino, anche perché la reazione del Catania è totalmente inesistente.
La partita prende il binario migliore per i cosentini che con Letizia trovano anche la seconda rete, annullata per posizione di fuorigioco dell’attaccante rossoblu.
Il Catania protesta per un possibile fallo di rigore su Russotto, lo stesso avviene dall’altra parte con Letizia. In entrambi i casi l’arbitro sorvola. Prima dell’intervallo, però, il Catania cade ancora: Marchese si dimentica ancora una volta che giocatore è e regala un pallone agli avversari. Statella si invola verso la porta e batte Pisseri per la seconda volta. 2 a 0 Cosenza solo nel primo tempo: notte fonda per il Catania che rischia di subire la terza rete, ma viene graziato dall’imprecisione degli avversari.
In avvio di ripresa ci prova Russotto dalla distanza, senza impensierire il portiere ospite. E’, però, un Catania più vivo e convinto. Pulvirenti non ci pensa molto e cambia: fuori Tavares e Mazzarani, dentro Pozzebon e Barisic. Rossazzurri senza più niente da perdere, in versione molto spregiudicata.
Tanti attaccanti non è sinonimo di occasioni da gol. E, infatti, le occasioni migliori sono per il Cosenza: addirittura clamorosa quella che spreca Calamai quando Parisi gli regala il pallone in area di rigore.
E il Catania? Qualche segnale arriva al minuto 66 con Russotto che tenta solitario qualche sortita, ma rimedia solo un calcio d’angolo. Entra anche il giovanissimo Di Stefano, al posto di Scoppa.
Si fa male Gil, ma non può uscire perché sono finiti i cambi. Prova stoicamente a giocare, ma con enormi difficoltà.
Non succede più nulla, a parte altre occasioni per il terzo gol degli ospiti e qualche tentativo di Pozzebon.
Il Cosenza vince con il risultato di 2 a 0, mentre il Catania spreca una grandissima occasione per riagganciare il treno playoff. Nonostante tutto, però, gli spareggi sono ancora a portata di mano. Non bisogna arrendersi, poi comunque andrà a finire la stagione bisognerà resettare e ripartire da zero e non solo in classifica.