Situazione sempre più critica. Dopo 4 sconfitte consecutive c’è davvero poco da dire o da commentare. Il Catania è in picchiata: e se perdere contro la capolista Foggia può anche starci, dopo tre sconfitte era lecito aspettarsi una reazione o, comunque, una prestazione migliore. E invece no: il Catania non c’è, il Catania non riesce più a far male. Nonostante le parole ( in realtà nell’ultimo periodo ha parlato solo l’amministratore delegato Lo Monaco ), i buoni propositi e le dichiarazioni di rilancio. L’unica notizia positiva dopo l’uno a zero del Foggia a Catania, è che la zona playoff è ancora più che raggiungibile. Per il resto non c’è molto da dire e la frattura tra il Catania e Catania è sempre più ampia. La formazione rossazzurra è in crisi.
LA PARTITA. L’appello alla città di Pietro Lo Monaco, non sembra essere stato ascoltato. Lo stadio Massimino non è certo quello delle grandi occasioni e la Curva Nord completamente vuota è la cartolina più eloquente del momento no dei rossazzurri.
Detto questo il Catania si presenta al cospetto della capolista Foggia senza un vero centravanti: il tridente scelto da Pulvirenti nel suo 4-3-3 vede in campo Mazzarani supportato da Russotto e Di Grazia. In panchina Taveras e Pozzebon, ovvero gli attaccanti titolari fino alla settimana scorsa.
La scelta del ‘falso nueve’, almeno in avvio, non rende: la partita è noiosa, il Catania non punge, mentre il Foggia aspetta
Mazzarani tenta qualche sortita, senza impensierire il portiere foggiano e nel silenzio dello stadio Massimino risuonano solo le urla di Pietro Lo Monaco. Alla mezz’ora Di Piazza, servito alla perfezione da Coletti, ha la possibilità di portare in vantaggio gli ospiti, ma sbaglia clamorosamente tutto solo dinanzi a Pisseri.
Il Catania prova ad alzare il ritmo, ma dalla trequarti in su cincischia senza fare male. Nel finale di un primo tempo soporifero, ci prova il Foggia da lontanissimo, senza trovare la porta.
In avvio di ripresa arriva subito il vantaggio del Foggia: calcio di punizione di Chiricò e sfortunato autogol di Gil che, nel tentativo di liberare, insacca nella sua porta.
La reazione del Catania arriva dopo qualche minuti di sbandamento: Russotto serve per Mazzarani al centro, ma l’attaccante viene anticipato. Poi è il Foggia a sfiorare la rete del 2 a 0: prima ci mette una pezza Pisseri, poi Mazzeo calcia alto da ottima posizione.
Fischiano i pochi presenti al Massimino, fischiano di rabbia per l’immobilismo della squadra. Russotto è l’unico che non ci sta e dalle sue sortite personali nascono tutte le azioni del Catania. Un uomo da solo, però, non può far molto contro la migliore formazione del Girone C di Legapro.
In attesa che Pulvirenti decida per quache cambio il Foggia cerca di addormentare la partita, per poi colpire in contropiede: Di Piazza si divora il gol del 2 a 0 in spaccata. Dall’altro lato ci prova Bergamelli e questa volta il Catania è anche sfortunato, perché il colpo di tacco del difensore finisce sulla traversa.
Segnali di vita per il Catania che ci prova ancora con Russotto e Di Grazia, senza troppa fortuna. Pulvirenti inserisce Tavares e Pozzebon per dare brio al reparto offensivo. Qualcosa succede perché il numero 9 ci prova in rovesciata in contemporanea con Marchese: tiro debole facile preda del portiere foggiano.
Non succede più nulla. Il Foggia controlla e vince. Il Catania perde e i pochi del Massimino non possono che fischiare come si vede, anzi si sente nel video registrato dopo il fischio finale.