Aggrediti un medico, un infermiere e un vigilantes

I tempi della giustizia e la poca sicurezza negli ospedali: i motivi dell’ennesima aggressione in un pronto soccorso

Ancora un’aggressione, ancora violenza nei pronto soccorso siciliani. Lo scenario, e non è la prima volta, il pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, già tristemente noto per episodi anche più gravi.

Il protagonista, questa volta, non è il familiare di un paziente esasperato per le attese o qualcuno pronto a dimostrare la propria superiorità, bensì un algerino di 44 anni che,  armato di un taglierino, ha tentato di farsi consegnare un farmaco aggredendo in ordine: un medico, un infermiere e, infine, un vigilantes intervenuto per disarmarlo che ha rimediato una ferita al torace guaribile in 21 giorni.

El Habib Jaraya, dopo una fuga a piedi, è stato arrestato da agenti di una pattuglia delle Volanti per minacce e lesioni gravi. Su disposizione della Procura di Catania è stato condotto in carcere in attesa del processo per direttissima.

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La questione, però, è decisamente più ampia e per diversi motivi. Jaraya era stato scarcerato lo scorso gennaio dopo essere stato arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: era stato trovato, sull’autostrada A10 in direzione Ventimiglia, alla guida di un autocarro sul quale erano nascosti alcuni extracomunitari che volevano superare il confine con la Francia eludendo i controlli alla frontiera. L’uomo, peraltro, è anche destinatario un ordine di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal Questore di Palermo e di un provvedimento di espulsione della Prefettura di Palermo.

Oltre a gli annosi problemi della giustizia italiana, l’ennesima aggressione in ospedale riporta, tristemente, in auge la questione della sicurezza nei nosocomi. In questo senso interviene il segratorio territoriale dell’Ugl di Catania, Giovanni Musumeci: “Già da tempo chiediamo un potenziamento della sorveglianza, che sia soprattutto armata, attraverso l’impiego degli uomini dell’esercito. Un’invocazione, un forte grido di allarme, il nostro che è rimasto inascoltato ad ogni livello. Non vorremmo, che come ogni altra situazione, si arrivi a piangere qualche perdita umana prima di correre seriamente ai ripari e, per questo, chiediamo un intervento immediato affinchè si possano innalzare i livelli di guardia negli ospedali della nostra città”.

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