Tecnologia e medicina, sviluppo e miglioramento della durata e qualità della vita. Argomenti strettamente correlati tra loro, anche se all’apparenza assolutamente distanti. L’evoluzione tecnologica, negli ultimi anni, è diventata tema cruciale dell’aggiornamento medico e, in particolare, in quello cardiologico.
In questo senso, la cardiologia interventistica strutturale è diventata una disciplina consolidata con standard elevati e potenzialità terapeutiche sempre più importanti.
E’ sarà proprio la cardiologia strutturale al centro del dibattito del congresso che si terrà al Centro Cuore Morgagni di Pedara (provincia di Catania) sabato 11 marzo a partire dalle ore 9.
Il convegno, con il coordinamento scientifico di Corrado Tamburino, A.O. U. Policlinico Vittorio Emanuele P.O. Ferrarotto Catania e di Salvatore Tolaro, Centro Cuore Morgagni Pedara, avrà proprio l’obiettivo di aggiornare i professionisti del settore sui risultati ottenuti attraverso l’utilizzo delle nuove metodologie.
La cardiologia strutturale, infatti, si pone come alternativa più che valida, e certamente meno invasiva, alla chirurgia, ma anche alla terapia medica che, invece, ha ancora un elevato standard di mortalità.
Nel congresso del Centro Cuore Morgagni si guarderà al futuro e sarà proprio la lettura magistrale di Corrado Tamburino ad aprire i lavori provando a tracciare un bilancio di ciò che è stata la cardiologia strutturale nel 2016, ma soprattutto proiettandosi al futuro e alle continue novità che propone questa metodologia interventistica.
Spazio poi, nel dettaglio, alla Tavi che annovera una casistica mondiale sempre più numerosa ha definitivamente colmato un vuoto terapeutico nei confronti dei pazienti con valvulopatia aortica degenerativa ad alto rischio chirurgico e questo è da considerarsi una notevole conquista sociale ed assistenziale.
“La notizia – spiega Corrado Tamburino – è che anche il Centro Cuore Morgagni ha cominciato l’attività di cardiologia strutturale. E’ un segnale positivo perché l’Ospedale Ferrarotto è davvero sommerso di pazienti. Questo è molto importante e non c’è nessuna competizione tra pubblico e privato. Seconda notizia, altrettanto importante, è che i risultati dei primi casi sono davvero positivi, con mortalità bassissima. Tra le novità, poi, dobbiamo anche annoverare il netto miglioramento delle nuove valvole aortiche che sono sempre più performanti”.
Guardare al futuro e allo sviluppo significa guadare e pensare al bene dei pazienti, soprattutto ai soggetti più deboli che non possono sottoporsi a interventi chirurgici. Per i problemi alla valvola aortica, come ha ricordato più volte il prof. Tamburino, nell’arco di 5 anni queste nuove metodologie dovrebbero soppiantare definitivamente la chirurgia tradizionale.
“Queste nuove tecnologie – spiega Salvatore Tolaro – hanno un ruolo assistenziale molto importante, perché ci permettono di intervenire su pazienti deboli, molto spesso sopra gli 80 anni, senza l’utilizzo della chirurgia a cuore aperto che potrebbe essere pericolosa. Peraltro queste tecniche cominciano a essere utilizzate anche per i pazienti a rischio intermedio. Verrà soppiantata la chirurgia? La strada è questa. Una cosa è certa, queste metodologie migliorano la qualità e l’aspettativa di vita”.
La prima macro area del congresso, dunque, sarà dedicata alla Tavi, alla sua applicazione e ai risultati. Nella seconda macro area, invece, spazio al tema della selezione dei pazienti e all’utilizzo della mitraclip. In questo caso, come ha spiegato Tamburino, l’evoluzione è più lenta, ma nei prossimi anni ci saranno importanti novità.
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