Huawei è pronta a lanciare una nuova academy dedicata a rafforzare la presenza femminile nel mondo del digitale e dell’innovazione, con un focus particolare sul Mezzogiorno d’Italia. Il progetto punta a ridurre il gender gap, ma anche a contrastare lo spopolamento delle aree periferiche del meridione; vuole riportare talenti in Italia e attrarre professioniste dall’estero, incentivando il south working come chiave per il rilancio del territorio.
L’annuncio è stato fatto durante la presentazione di Tech by Her 2025 – Edizione Sicilia da Fabio Romano, responsabile Sviluppo Ecosistema Industriale Huawei Italia. “Huawei è orgogliosa di annunciare una novità che arricchisce questa terza edizione di Tech by Her. Si tratta di un’iniziativa ispirata alla nostra Womens’ Academy for Rural Innovation, programma europeo di formazione dedicato alle donne imprenditrici, innovatrici e leader emergenti delle aree rurali. Vogliamo supportare donne provenienti da diversi settori, come agricoltura, ingegneria, ecoturismo o altre professioni legate ai territori, incluse aspiranti imprenditrici e giovani talenti che vogliono restituire valore alle loro comunità di origine”.
“L’obiettivo è fornire competenze digitali avanzate per sfruttare le tecnologie e guidare l’innovazione nelle aree remote o rurali, creando opportunità per tutti e garantendo che nessuno venga lasciato indietro” ha aggiunto Fabio Romano da Catania.
Alla conferenza stampa hanno partecipato l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Catania, Viviana Lombardo; la presidente del Comitato Imprenditoria Femminile di Confindustria Catania, Monica Luca; e la presidente del Gruppo Confapi Donne Sicilia, Tiziana Serretti.
“La nostra amministrazione – ha spiegato l’assessore Lombardo – ha dimostrato fin dai primi giorni di mandato una grande attenzione verso le politiche sociali, con particolare riguardo allo sviluppo tecnologico, che può essere un valido strumento per eliminare il gender gap”.
“Le donne restano ancora sottorappresentate nel settore tecnologico e STEM, con un divario retributivo del 21% e solo il 22% delle posizioni nell’intelligenza artificiale occupate da donne – ha evidenziato Monica Luca –. Superare questa disuguaglianza richiede investimenti in formazione tecnologica fin dalle scuole superiori, promuovendo percorsi STEM e abbattendo gli stereotipi di genere”.
“Sono convinta che la Sicilia abbia tutte le carte in regola per diventare una regione all’avanguardia nell’innovazione e nella digitalizzazione – ha dichiarato Tiziana Serretti –. Dobbiamo mostrare alle giovani generazioni che le donne possono eccellere in questi ambiti, offrendo loro modelli di riferimento positivi”.
Messaggi di sostegno sono giunti anche dall’assessore regionale alle Pari Opportunità, Nuccia Albano, e dalla Consigliera Regionale di Parità, Angela Maria Galvano, entrambe concordi sull’importanza di promuovere la leadership femminile nel settore tecnologico per stimolare un’innovazione più equa e inclusiva.
La conferenza si è conclusa con il panel “Gender gap e innovazione in Sicilia”, arricchito dagli interventi di Elita Schillaci professoressa Ordinario di Startup Strategy e Business Planning all’Università di Catania, Paola Mirone founder Webbidu Digital Minds, Adriana Santonocito ceo di Ohoskin e delegato all’innovazione di Confcommercio Terziario donna Catania ed Elisa Fazio responsabile Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, che hanno condiviso – da donne protagoniste del settore digitale regionale – esperienze personali e riflessioni importanti sul tema.
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