I Carabinieri della Squadra Lupi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno arrestato in flagranza un 29enne catanese per detenzione di droga ai fini di spaccio. L’uomo è genero di un esponente di primo piano del clan mafioso dei “Cappello” e i militari avevano appreso dello svolgimento di attività di spaccio all’interno di un appartamento di via Cronato.
Il via vai dall’abitazione
Arrivati sul posto, hanno notato lo strano andirivieni di persone che faceva ingresso in quel civico, salvo poi uscirne dopo qualche minuto. Un militare si è intrufolato all’interno della scala del palazzo e, sfruttando l’ingresso all’interno dell’appartamento di un 32enne, poi rivelatosi un acquirente della droga, è entrato intimando l’alt ai presenti consentendo così di entrare ai suoi colleghi. Il cliente, su input dei Carabinieri, ha consegnato una dose di cocaina di 0,50 grammi appena acquistata, quindi la perquisizione all’interno dell’abitazione ha permesso di rinvenire su un ripiano del salone una bustina di cellophane con una pietra di cocaina di 4 grammi, un bilancino di precisione, 30 euro e una chiave per serrature di sicurezza.
Il sequestro di droga e soldi
In seguito, dopo aver rinvenuto un’ulteriore somma di 280 euro all’interno di un cassetto, i militari hanno verificato che quella chiave rinvenuta nella disponibilità del 29enne consentiva l’apertura della porta di un appartamento disabitato sito nelle vicinanze del palazzo, tanto che l’uomo, vistosi ormai scoperto, ancora su richiesta dei Carabinieri, li ha condotti in una stanza di quell’abitazione ed ha consegnato una busta al cui interno hanno trovato 8 bustine contenenti complessivamente 83 grammi di cocaina in pietra, 2 macchine per sottovuoto utilizzate per il confezionamento della droga, un bilancino di precisione nonché, in particolare, 7.050,00 euro sequestrata perché ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Scatta il fermo
L’acquirente della droga è stato segnalato quale assuntore alla Prefettura, mentre il 29enne è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto.
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