Nella nottata del 23 ottobre, su delega della Procura della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha arrestato Daniele Cadiri, 36 anni, e Davide Tricomi, 32 anni, per il quale il G.I.P. ha disposto gli arresti domiciliari, in esecuzione di ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa in data 19.10.2018 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, in quanto ritenuti responsabili a vario titolo, dei reati di furto aggravato, ricettazione e, in concorso tra loro, di estorsione, nella forma del cosiddetto “cavallo di ritorno”.
La misura cautelare accoglie gli esiti dell’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania ed eseguita dalla Squadra Mobile – Sezione Reati contro il Patrimonio e la P.A. – Squadra Antiestorsioni, avviata a seguito della denuncia sporta presso il Commissariato di P.S. Borgo – Ognina nel mese di marzo 2018, da un uomo il quale, dopo avere subito qualche giorno prima il furto della propria autovettura Alfa Romeo 147, era stato contattato da alcuni individui i quali prospettavano la possibilità di restituire il mezzo previo pagamento dell’importo di 500 euro.
Le indagini di tipo tecnico, non disgiunte da attività di tipo tradizionale, quali l’analisi dei filmati estrapolati da impianti di video-sorveglianza, svolte da personale della Squadra Mobile – Sezione Reati contro il Patrimonio e la P.A. – Squadra Antiestorsioni, hanno permesso di appurare che la vittima, nonostante avesse sporto denuncia, decideva di aderire alla richiesta di denaro degli estorsori.
Le intercettazioni telefoniche, l’analisi dei tabulati telefonici e la visione di numerosi filmati acquisiti nel corso delle indagini hanno consentito di ricostruire l’incontro, svoltosi nel pomeriggio del 19 marzo in via Aurora angolo via Palermo, in cui il denunciante corrispondeva agli estorsori la somma di 500 euro per riavere indietro l’autovettura rubata, che gli veniva poi riconsegnata in serata in via Sassari, dove, era stata parcheggiata subito dopo il furto, in attesa che si perfezionasse il cosiddetto “cavallo di ritorno”.
Le indagini hanno evidenziato che Cadiri si era reso responsabile del furto dell’autovettura e, in concorso con Tricomi, che risponde anche del reato di ricettazione, di estorsione mediante minaccia consistita nel prospettare, in caso di mancato pagamento, la definitiva perdita del veicolo, costringevano la vittima a versare la somma di danaro.
Espletate le formalità di rito, Cadiri è stato portato presso la casa circondariale di Catania – Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità giudiziaria, mentre Tricomi è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
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