Catania

In chiesa non per pregare ma per rubare, arrestato un pregiudicato catanese

Un uomo di 46 anni, pregiudicato, di Caltagirone, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile della locale compagnia per furto aggravato. Vittima una 68enne calatina in occasione della celebrazione della Santa Messa, all’interno di una chiesa nel centro cittadino di Caltagirone.

La donna, infatti, intenta come gli altri fedeli all’ascolto della funzione religiosa, non si era accorta della presenza alle sue spalle del 46enne che, invece di meditare sulle parole del sacerdote, si è lentamente avvicinato alla panca occupata dalla signora, e dopo qualche istante di tentennamento, con uno scatto felino ha agganciato la borsa della donna che era poggiata accanto a lei sulla panca, guadagnandosi velocemente la fuga uscendo dalla chiesa.

Il furto

La signora non si è immediatamente resa conto di quanto accadutole ma, nel momento in cui voleva prendere il portamonete per il rito dell’offertorio, ha notato che sulla panca non c’era più traccia della sua borsa. Resasi conto di essere stata derubata, la vittima 68enne ha avvertito subito i carabinieri ed il sacerdote. Questi, immediatamente, hanno visionato le immagini del sistema di videosorveglianza presente all’interno della chiesa che, fortunatamente, hanno immortalato il momento del furto.

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La disamina di quei fotogrammi da parte dei carabinieri, grazie alla profonda conoscenza del panorama delinquenziale locale, ha consentito loro di riconoscere immediatamente l’autore del furto, che vanta tra l’altro una nutrita sfilza di pregressi giudiziari, anche per la stessa tipologia di reato. I carabinieri pertanto, in pochi minuti, sono andati a scovare l’uomo che stava rientrando presso la sua abitazione il quale, ancora con gli stessi abiti immortalati nel filmato, si era già disfatto della borsa.

La refurtiva

Durante il percorso della “gazzella” per condurre l’autore del furto in caserma, il 46enne ha deciso di indicare il luogo dove si era disfatto della refurtiva, che è stata quindi ritrovata dietro la recinzione di una proprietà privata del centro cittadino. Pertanto, la vittima 68enne è rientrata in possesso della propria borsa, riconsegnatale dai carabinieri, contenente ancora i documenti d’identità, il telefono cellulare ed i propri effetti personali ma priva, invero, della somma di 30 euro. Sulla scorta di tanto, i carabinieri hanno arrestato il 46enne collocandolo agli arresti domiciliari presso la sua abitazione. L’arresto è stato poi convalidato dall’Autorità giudiziaria.

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Nascondeva un’auto rubata e un fucile: denunciato

Insolito ritrovamento, da parte dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Piazza Dante, all’interno del giardino dell’abitazione di un 43enne di origini indiane, che è stato denunciato per “riciclaggio e detenzione abusiva di armi”. In particolare, al termine di una articolata attività di indagine scaturita dalle denunce di furto di alcune autovetture, i carabinieri, dopo aver effettuato diversi servizi in modalità “discreta” per osservare le mosse del sospettato, hanno individuato la sua abitazione e, quindi, hanno deciso di fare irruzione. Di buon mattino, i militari sono entrati nella villa per una perquisizione e, nel giardino, hanno subito visto la carcassa di una Fiat Panda bianca.

L’ispezione

L’ispezione del veicolo ha permesso di ritrovare anche le targhe del mezzo, e non solo di quello, bensì di un’altra utilitaria, oltre a 2 autoradio e parti di auto già smontate. Gli immediati accertamenti sulle targhe, eseguiti mediante la consultazione della banca dati delle Forze di polizia, hanno fatto emergere la verità, ovvero che l’auto cannibalizzata era stata rubata qualche giorno prima ad un 43enne catanese, e l’altra targa apparteneva ad un’altra Fiat Panda, anche questa rubata a Catania e di proprietà di una 77enne.

La perquisizione, poi, è stata estesa a tutta l’abitazione e anche al garage, ed è proprio qui che, all’interno di un grosso scatolone, i carabinieri hanno scovato un fucile calibro 9, con matricola, oltre a 35 proiettili cal. 9 e 15 proiettili cal. 38. Sono ancora in corso gli accertamenti per risalire alla provenienza dell’arma che è stata inviata al reparto investigazioni scientifiche di Messina. Tutto il materiale è stato sequestrato, in attesa della restituzione dell’auto al legittimo proprietario, ed il proprietario di casa è stato denunciato all’Autorità giudiziaria.

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