La notizia ha suscitato grande indignazione facendo velocemente il giro del web e delle testate giornalistiche.
Un presunto caso di sessismo al tribunale di Catania.
“Un avvocato uomo non mi avrebbe mai chiesto la scaletta delle udienze. Lei scelga se fare l’avvocato o la mamma”, è la frase rivolta dal giudice Guido Oliva all’avvocata Silvia Neri, 36 anni, del foro di Catania.
La ‘colpa’ di Neri è stata quella di aver chiesto quale fosse la scaletta dei procedimenti da trattare. I fatti sono avvenuti il 9 dicembre alla quarta sezione del Tribunale di Catania, ospitata nella sede dell’ex Pretura di via Crispi, dove le condizioni di lavoro sono a dir poco emergenziali: i processi da celebrare numerosi, gli spazi inadeguati, le aule sovraffollate.
Adesso gli avvocati del Foro di Catania intervengono con una lettera (inviata al presidente del tribunale di Catania ai presidenti della I e della IV sezione penale dei tribunale di Catania e al presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Catania) nella quale “intendono unicamente manifestare la loro solidarietà e la loro stima professionale ed umana nei confronti del Dottor Guido Oliva, G.O.T (giudice onorario di tribunale, ndr) del Tribunale di Catania, in relazione al linciaggio, certamente evitabile, cui lo stesso è stato sottoposto, dapprima sui social e successivamente sui media, sino a giungere perfino ad una interrogazione parlamentare“.
Gli avvocati scrivono “anche al fine di scongiurare il rischio che un singolo episodio, comunque da ricostruire nella sua esatta dinamica, possa pregiudicare quanto di positivo dimostrato dallo stesso G.O.T. in oltre un ventennio di onorato servizio, e possa consentire a chicchessia di fornirne un’immagine ben differente da quella reale”.
La lettera, come si legge ancora, non vuole esternare “una presa di posizione rispetto alla vicenda in questione” che sarà oggetto “delle opportune verifiche” per contestualizzare il significato che il giudice voleva attribuire alla sua frase.
I firmatari della lettera precisano che non c’è alcuna contrapposizione interna all’avvocatura catanese e tengono a precisare che “ogni mattina il suddetto G.O.T. celebra udienza in condizioni logistiche ed organizzative rese oltremodo difficili dalle croniche disfunzioni del nostro sistema giustizia. Udienze che, il più delle volte, prevedono la trattazione di numerosi procedimenti penali, spesso oltre il numero di 60, e che si sono puntualmente verificate anche il giorno in questione, allorquando il Dott.Oliva iniziava la trattazione dei procedimenti con notevole ritardo rispetto all’orario previsto, ma unicamente a cagione di una sopravvenuta necessità di servizio”.
Gli avvocati descrivono Oliva come “uomo perbene e magistrato esemplare” al quale va “la presente attestazione di stima umana e professionale” a motivo di “garbo e attenzione massima verso le ragioni e le necessità degli avvocati, donne o uomini che siano”, sottolineando come il giudice abbia “sempre tentato di contemperare le varie esigenze, ma sempre nel rispetto dei propri doveri istituzionali”.
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