Notte di fontane di lava dall’Etna e pioggia di cenere nei paesi etnei. Si intensifica l’eruzione dal Vulcano e dopo la limitazione dei voli da ieri sera e per tutta la notte, all’alba l’aeroporto di Catania è stato del tutto chiuso.
SAC, società di gestione dell’aeroporto di Catania fa sapere che, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna e contestuale emissione di cenere vulcanica in atmosfera, l’Unità di crisi ha disposto la chiusura dei settori di spazio aereo B2 e B3.
La pista è inagibile a causa di una copiosa ricaduta di cenere vulcanica sul campo e pertanto, sono sospesi sia gli arrivi che le partenze. Di fatto l’aeroporto è chiuso al traffico aereo.
“Le operazioni di volo riprenderanno ad avvenuta rimozione della cenere vulcanica dalle pavimentazioni interessate dalla movimentazione degli aeromobili” si legge nella nota di Sac.
Al momento si stima che le attività di volo potranno riprendere alle ore 15:00. “I passeggeri sono quindi pregati di non recarsi in aeroporto – informano da sac – se non dopo aver verificato con la compagnia aerea lo stato del proprio volo”.
La nuova eruzione dell’Etna è in corso dal pomeriggio del 3 luglio e questo comporta una ricaduta di cenere anche su Catania. Evento che ha fatto propendere per la chiusura dello spazio aereo della città. Una ricaduta di cenere che è andata ad interessare anche i paesi della fascia pedemontana del versante meridionale.
Nell’ultimo avviso di ieri pomeriggio “Vona“, ossia Volcano Observatory Notice for Aviation dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia di Catania, viene indicata l’allerta rossa, la previsione di altezza della nube vulcanica è di 4500 metri.
Il fenomeno è visibile ad occhio nudo dalla città con alcune velature, oltre che dalle telecamere della rete di sorveglianza Ingv. In considerazione della probabilità di accumulo di materiale lavico al suolo, non è da escludersi una possibile chiusura dell’aeroporto di Catania, attualmente operativo.
Questo, invece, è quando si legge nell’ultima nota delle 18.40, dell’Ingv. “L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dopo il flusso piroclastico delle 16:18 UTC, si sono verificati numerosi altri flussi lungo la Sciara del fuoco, il più importante dei quali, alle 18:10 UTC, si è propagato in mare per diverse centinaia di metri. Prosegue l’attività effusiva dalla bocca posta a 700 m slm, che appare ben alimentata”.
Inoltre, “Dalla Sciara del fuoco continua a sollevarsi una colonna di cenere che raggiunge l’altezza di circa 2000 m slm. Dopo l’incremento di ampiezza segnalato nel comunicato precedente, il segnale sismico si è mantenuto su livelli molto alti, pur se con delle fluttuazioni. Un picco di ampiezza è stato registrato alle 18:10 UTC in corrispondenza del flusso piroclastico di cui sopra. Dall’analisi della deformazioni del suolo si evidenzia come gli spostamenti centimetrici indicati nel comunicato precedente alle stazioni della rete GNSS ad alta frequenza siano in gran parte rientrati; resta da valutare l’effetto residuo della cenere ancora presente in atmosfera e/o depositatasi sulle antenne. Il segnale clinometrico alla stazione Timpone del Fuoco (TDF) risulta rumoroso a partire dalle 16.20 UTC probabilmente a causa delle vibrazioni indotte sul sensore dall’alto livello del tremore”.
Dall’Etna allo Stromboli lo spettacolo offerto dalla natura è maestoso ed al tempo stesso incute timore. L’istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia ha diffuso dei video sulle attività dei due vulcani in queste ultime ore.
“Oggi giornata di immagini molto spettacolari dai nostri vulcani – scrivono da Ingv nel posta che accompagna il video dell’Etna – Cominciamo con un video di questa mattina dall’Etna: un’intensa attività stromboliana al cratere Voragine sta costruendo rapidamente un nuovo cono di scorie cresciuto in pochi giorni di diverse decine di metri. Inoltre si osserva una colata di lava che esce da una bocca effusiva sul lato orientale di questo nuovo cono e si riversa verso sud nell’adiacente cratere di Bocca Nuova tuffandosi in uno dei pozzi presenti sul fondo di quest’ultimo cratere”.