“Era un impegno che avevamo preso con la comunità di Ramacca, in occasione della mia visita ufficiale al Comune alcuni mesi fa. E lo stiamo mantenendo”. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci commenta così il finanziamento, da parte dell’assessorato ai Beni culturali, dei lavori di copertura e videosorveglianza della villa romana di contrada “Castellito” nel Catanese.
Sarà cura della Soprintendenza dei Beni culturali etnea, adesso, provvedere all’appalto dei lavori. L’area archeologica interessata comprende una Domus romana del II secolo dopo Cristo, con strutture precedenti di età ellenistica e proto-imperiale, già saccheggiata e vandalizzata alla fine del 2017. Il nuovo intervento arriva dopo che nel maggio dello scorso anno, dopo un lungo periodo di abbandono, erano stati avviati lavori per un primo restauro dei mosaici e la recinzione dell’intero sito. Proprio quello di Ramacca, infatti, è stato nel 2019 il primo degli otto “cantieri di scavo” finanziati dal governo Musumeci in tutta l’Isola. Le opere già realizzate hanno consentito di ripristinare i pavimenti musivi e di mettere in luce nuovi ambienti e un piccolo impianto termale.
“Lavori fondamentali – prosegue il governatore- per restituire al più presto un importante sito archeologico alla fruizione pubblica, inserendolo in un itinerario turistico-culturale per valorizzare quella zona del Calatino. Ancora una volta il territorio della Sicilia ci dice che il nostro futuro sta nella valorizzazione del nostro passato”.
Dal canto suo, l’assessore Alberto Samonà ha assicurato che seguirà “con la massima attenzione la celere esecuzione dei lavori di tutela del prezioso insediamento archeologico, mentre sono state già avviate le procedure che prevedono un impegno di oltre venti milioni di euro per la riqualificazione di dieci Parchi archeologici dell’Isola”.
La villa era stata già individuata negli anni Settanta. Attraverso l’ultimo intervento è stato possibile mettere in luce, oltre gli ambienti già noti, altre strutture probabilmente pertinenti a un piccolo impianto termale. A conclusione del lavori il sito verrà consegnato al Parco archeologico di Catania e delle Aci.
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