Un arresto e una denuncia a paternò

Fermano un’auto e minacciano il conducente, ma incappano in un militare di Sigonella

La persona sbagliata, nel momento sbagliato. E’ quello che, verosimilmente, avranno pensato due paternersi di 30 e 27 anni che hanno costretto il conducente di un auto a fermarsi e accompagnarli a Catania per comprare la droga. Peccato che alla guida dell’auto c’era un militare americano della base di Sigonella.

I Carabinieri della Compagnia di Paternò hanno arrestato il 30enne Giuseppe Auteri, con l’accusa di concorso in violenza privata aggravata e violazione dei doveri inerenti alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, e hanno denunciato un 27enne, per violenza privata aggravata in concorso.

E’ successo lungo la strada che collega Ragalna  a Belpasso: i due hanno fermato l’autovettura condotta da un militare americano 30enne, in servizio al comando U.S. Naval Air Station di Sigonella, costringendolo, sotto minaccia, a prenderli a bordo ed accompagnarli a Catania per acquistare della droga.

Il militare, spaventato, dirigendosi verso il capoluogo etneo – sulla CT-PA – all’altezza dello svincolo per Motta S. Anastasia  con una scusa è uscito fuori dall’autostrada e, per sua fortuna, proprio in quel frangente ha incrociato una pattuglia dei carabinieri.

I due, vedendo l’auto dell’Arma, hanno fatto fermare la macchina e sono fuggiti a piedi. La vittima ha raggiunto la pattuglia dei CC, del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Paternò, lo hanno pregato di seguirlo in caserma a Paternò per formalizzare la denuncia.

Gli investigatori del Nucleo Operativo, dopo aver raccolto le informazioni fornite dal denunciante, hanno fatto visionare allo stesso un album fotografico contenente le foto di numerosi pregiudicati della zona. Il militare statunitense, attraverso tale strumento, è riuscito a riconoscere i due soggetti, consentendo la loro identificazione el’arresto, anche fuori dalla flagranza, così come previsto dalle normative antimafia, del soggetto sottoposto alla misura preventiva.

L’arrestato stamani, tradotto dinanzi al giudice per la direttissima, dopo la convalida dell’arresto è stato relegato agli arresti domiciliari.

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