E’ sbarcato questa mattina a Catania il capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio. Presenzierà ad un vertice in prefettura per affrontare le modalità operative con cui mettere in campo una task force per prepararsi ad un nuovo vortice ciclonico atteso nelle prossime ore, secondo le ultime previsioni.
Ma si parlerà anche dei danni pesantissimi subiti dal territorio catanese e dalla Sicilia orientale soprattutto, che ha pagato un prezzo altissimo considerando anche le due vittime accertate. Ad accoglierlo in prima fila il capo del dipartimento regionale della protezione civile Salvo Cocina, oltre a numerose autorità civili, militari ed istituzionali.
Le prime parole
“Verificheremo il da farsi – sono state le primissime dichiarazioni di Curcio – soprattutto nell’ottica di un nuovo peggioramento delle condizioni meteorologiche previste nelle prossime ore. Ci confronteremo per capire come operare e se si è pronti ad affrontare questa nuova ondata di maltempo”. Il maltempo non sembra allentare troppo la sua morsa soprattutto in Sicilia orientale. Oggi è prevista allerta arancione a Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna per rischio meteo-idrogeologico e idraulico.
Il primo drammatico bilancio
Allagamenti, case sgomberate, straripamento di fiumi. Una tragedia dopo l’altra, mentre sono ancora in corso le ricerche di una donna di 65 anni, dispersa in contrada Ogliastro, a Scordia. L’altro ieri era stato ritrovato senza vita il corpo del marito di 67 anni: era in un vicino agrumeto, a poca distanza dal luogo in cui era stato visto l’ultima volta. Salgono così a due le vittime. L’ultima, a Gravina di Catania, dove la furia violenta dell’acqua ha fatto un altro morto, un uomo di 53 anni, anche lui trascinato da un fiume di acqua e fango nel tentativo di mettersi in salvo dopo essere sceso dalla propria auto, in via Etnea. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco in Sicilia, 250 a Catania e provincia. A Misterbianco, per lo smottamento di fango e detriti da Monte Cardillo, sono state fatte evacuare quattro famiglie. A Catania alcune strade si sono trasformate in torrenti, anche per l’accumulo dell’acqua piovana che si riversa sulla città dai paesi etnei. Le zone maggiormente colpite sono quelle a Sud del capoluogo etneo.
L’ultima visita nell’agosto scorso
Curcio era già stato in Sicilia recentemente: esattamente il 18 agosto scorso quando ha voluto vedere da vicino quanto accaduto con l’emergenza incendi. In quell’occasione il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha accolto a Palazzo Orlèans il capo della protezione civile nazionale.
Mattarella ha chiamato il sindaco di Catania
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato stamani al sindaco Salvo Pogliese per esprimere la solidarietà e la vicinanza del popolo italiano alla città di Catania, per il disastro causato dai violentissimi eventi atmosferici che stanno flagellando il capoluogo etneo. Il capo dello Stato si è informato sui danni alle cose e alle persone, garantendo il massimo sostegno con interventi rapidi ed efficaci di tutte le istituzioni per il martoriato territorio di Catania e della sua provincia. Il sindaco Pogliese, che presenzia al vertice in prefettura con il capo della protezione civile nazionale, ha ringraziato il presidente Mattarella per l’attenzione e al capo dello Stato ha espresso la condivisa preoccupazione, alla luce delle previsioni meteo, per gli scenari atmosferici che si potrebbero verificare domani e dopodomani, con altri fenomeni di particolare intensità.
I vigili del fuoco in prefettura
“Rispetto a ieri – ha detto il capo dei vigili del fuoco di Catania, Giuseppe Biffarella, presenziando al vertice in prefettura – abbiamo un incremento in termini di uomini giunti dalla Puglia che sono attrezzati per fronteggiare scenari alluvionali. Qualora tornassero a verificarsi, potremo dare ulteriori risposte”.
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