Spaventate ma sane e salve. Il soccorso alpino e speleologico siciliano ha recuperato due bambine tedesche di 8 e 10 anni che si erano smarrite, dopo essersi allontanate dal gruppo di turisti del quale facevano parte, durante una escursione nella zona del Rifugio Citelli, sul versante sud orientale dell’Etna.
Il gruppo, mentre percorreva il sentiero che porta alla Grotta di Serracozzo, è stato costretto a tornare indietro a causa del forte parossismo e della caduta di lapilli che ha interessato la zona.
Nelle fasi concitate del rientro, le due piccole hanno imboccato un bivio che le ha portate fuori strada. Immediatamente allertati, i tecnici del Sass sono intervenuti alla loro ricerca.
Rassicurate da operai forestali
Le bimbe nel loro vagare avevano incontrato degli operai forestali che le avevano rassicurate. Raggiunte dalla squadra di soccorso sono state accompagnate fino al Rifugio Citelli e affidate ai genitori. Alle ricerche hanno partecipato anche militari del soccorso alpino della guardia di finanza di Nicolosi.
L’evento parossistico ha portato materiale piroclastico su paesi
Nelle ore scorse si è concluso il 52esimo evento parossistico registrato dallo scorso febbraio sull’Etna. È stato uno dei più intensi per rilascio di energia. Oltre alla fontana di lava, accompagnata da violenti boati, dal cratere di Sud-Est è emerse un’intensa e alta nube eruttiva che ha provocato caduta di cenere e materiale piroclastico sui paesi alle pendici sul versante nord-est del vulcano.
Sono ancora alimentati i flussi lavici che emergono dal cono del sud-est e si dirigono nella valle del Bove. I livelli del tremore dei canali magmatici dell’Etna sono ‘crollati’ su valori medio alti e appaiono, dalla strumentazione dell’Ingv-Oe di Catania, in ulteriore calo.
L’attività è cessata attorno alle 12.20
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania, con una nota, rende noto che la fontana di lava al cratere di Sud-Est è cessata intorno alle 12.20, mentre continua una modesta emissione di cenere.
Il flusso lavico che si espande in direzione Est continua ad essere alimentato. Segnalazioni di ricaduta di materiale piroclastico sono arrivate da diversi paesi etnei, come Piedimonte e Linguaglossa, ma anche a Mascali. ‘Pioggia’ di cenere è stata segnalata anche nel territorio turistico di Taormina.
Vulcanologi dell’Ing-Oe durante un’osservazione diretta del versante sud orientale del cratere di sud-est hanno osservato una breccia dalla quale hanno avuto origine i flussi di materiale piroclastico descritti nei comunicati precedenti e dalla quale continuano ad osservarsi crolli e piccoli flussi che si dirigono in Valle del Bove raggiungendo quota 2.900 metri circa.
Dopo aver raggiunto l’ampiezza massima alle 12 il tremore vulcanico ha iniziato una rapida discesa e alle 12.20 UTC è su valori medi in ulteriore diminuzione. L’ultima localizzazione del tremore, alle 11.15, risulta in prossimità del cratere di sud-est ad una profondità di circa 3 km sul livello del mare.
L’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (pari a circa 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (Ecp). I dati della rete Gnss nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative.
Cenere e lapilli su A18 e Taormina
La ‘Pioggia’ di cenere e lapilli sui paesi etnei, ma anche su un tratto dell’autostrada Catania-Messina e su Taormina e il suo distretto turistico. È stato l’effetto dell’ultimo parossismo del vulcano attivo più alto d’Europa che ha interessato, ancora una volta, il cratere di Sud-Est con fontana di lava, violenti boati e l’emissione di un’alta e intensa nube eruttiva. Materiale piroclastico, compreso delle piccole ‘pietre laviche’, è precipitato copioso soprattutto nella fascia nord-est del versante dell’Etna. A Taormina il fenomeno ha incuriosito i turisti che hanno girato video e scattato foto e selfie.
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