Nuove esplosioni hanno scosso oggi l’Etna ancora attivo, mentre il fronte lavico avanza. Fenomeni, il cui meccanismo di innesco dell’esplosione potrebbe essere simile a quello accaduto ieri in zona Belvedere a circa 2700 metri di quota.
Una prima esplosione si è verificata alle 00.57 locali e una seconda alle 9:15. Entrambe sono avvenute nella zona in cui la colata lavica sta tracimando l’interno della Valle del Bove.
Sostanzialmente però “lo scenario è rimasto inalterato con un’attività eruttiva di tipo stromboliano” spiega Eugenio Privitera, direttore dell’osservatorio Etneo dell’istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv).
La colata lavica intanto avanza, “ha percorso tutta la parete occidentale della Valle del Bove e ora si trova ai piedi della scarpata, a quota 1800 metri”, spiega ancora il vulcanologo. “Ma non c’è alcun rischio per i turisti – assicura Privitera – l’incidente accaduto ieri è il sesto caso che registriamo in 18 anni”.
“Tutta l’eruzione avviene in una zona assolutamente desertica – aggiunge – e comunque ci sono ordinanze sindacali che regolano il flusso turistico. La zona dove sono avvenute le esplosioni di ieri è interdetta alle escursioni”. “Ci si può avvicinare ma solo al seguito di guide vulcanologiche”, conclude.
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