Dopo le bacchettate della Cisl in tema di mancato dialogo sulla programmazione delle infrastrutture, il governo regionale incassa da un altro sindacato l’ennesimo “gancio”. Questa volta è la Cgil ad accusare il governo siciliano di non aver ancora aperto al confronto con tutte le parti sociali in tema di energia. Cgil e Filctem hanno così deciso di scrivere una lettera al presidente della Regione Nello Musumesi e all’assessore all’Energia Pietro Baglieri.
“Era ora che la Regione affrontasse i temi importanti della transizione energetica. L’avere però escluso il mondo del lavoro dalla discussione è però un grosso limite che determinerà un’ analisi del tutto parziale”: così la Cgil e la Filctem siciliane sulla tre giorni di dibattito sui temi dell’energia, promossa dalla Regione e in corso a Catania. “E’ un’iniziativa su argomenti importanti per lo sviluppo produttivo della Sicilia e per l’occupazione, attesa e sollecitata”, scrivono Gabriella Messina, segretaria regionale Cgil e Giacomo Rota, segretario della Filctem Sicilia, in una lettera inviata al presidente della Regione e all’assessore all’Energia. “L’avere però escluso da essa il mondo del lavoro è non consentire che al confronto sul futuro della regione partecipi la parte sulla cui pelle si sperimenteranno le ricette e le strategie della transizione energetica”.
I due esponenti sindacali sottolineano che ci sono temi importanti che andranno trattati come “il mantenimento dell’occupazione degli addetti a quelle lavorazioni che andranno a esaurimento e la necessaria formazione che le nuove lavorazioni imporranno ,oltre alla costruzione e la gestione delle tariffe e dei servizi per la collettività capaci anch’essi di creare lavoro nuovo”. Il dialogo/ confronto con le parti sociali, sostengono Messina e Rota, “è dunque fondamentale per programmare davvero il futuro sviluppo industriale ed energetico della nostra regione che non può essere affidato al solo mercato e avere come arbitro le aziende”.