L’onorevole Maurizio Lupi, presidente di “Noi Moderati”, ha scelto Catania per la chiusura della campagna elettorale in vista delle prossime Europee, in programma sabato 8 e domenica 9 giugno. Una evidente attestazione di stima e sostegno nei confronti dell’on. Marco Forzese, membro del consiglio direttivo nazionale e coordinatore provinciale del Partito, condivisa con il coordinatore nazionale, on. Francesco Saverio Romano, ed il segretario regionale, nonché candidato alle elezioni europee per “Noi Moderati”, Massimo Dell’Utri, inserito nella lista di “Forza Italia”.
L’incontro a Catania
L’incontro conclusivo della campagna elettorale avrà luogo venerdì 7 giugno, con inizio alle 18, all’albergo Nettuno, viale Ruggero di Lauria n. 121, e sarà anche l’occasione per fare il punto rispetto al percorso compiuto in vista del voto europeo. Punto stampa alle 17.30, quando il leader di “Noi Moderati” rilascerà dichiarazioni ai giornalisti. “La scelta dell’on. Lupi e dell’on. Romano – ha osservato l’on. Marco Forzese – ci gratifica non poco e, al tempo stesso, la interpretiamo come un chiaro segnale di apprezzamento del lavoro che abbiamo svolto, all’insegna di un’azione condotta in assoluta sintonia con i vertici nazionali ed affinché nel Catanese, ma non solo, la progettualità di “Noi Moderati” potesse trovare la massima diffusione. Oggi scende in campo Massimo Dell’Utri, ma noi, come dimostrato già in altre circostanze, siamo abituati al gioco di squadra e, pertanto, siamo consapevoli di quanto rilevante sia per tutti, dal primo all’ultimo iscritto, la sfida che ci attende per il bene dei siciliani”.
“Serve un’Europa moderata”
“Oggi più che mai c’è bisogno di un’Europa popolare e moderata. Infatti, l’Europa in questi cinque anni è cambiata totalmente. Subito dopo le elezioni del 2019 è arrivata la pandemia e ci si è accorti che o si affrontavano i problemi insieme oppure saremmo poco alla volta morti tutti, anche economicamente. Allora l’Europa per la prima volta ha messo da parte le burocrazie e deciso che bisognava avere un debito pubblico in comune per sanare le ferite di tutti. E poi si sono presentate altre sfide come la guerra in Ucraina”.
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