“L’Italia fuori dall’euro se vince il No? Minchiata di Renzi. L’ennesima. Apocalisse non ve ne saranno, né se vince il Sì oppure il No. Noi poi diciamo che questa è una brutta riforma. La vogliamo rifare, rifarla bene, tutti insieme compresa la sinistra con una assemblea costituente. Va fatta con calma così come la fecero i nostri padri costituenti”. Singolare, diretto, fuori le righe. Come sempre. Insomma, il ‘solito’ Gianfranco Miccichè.
A Catania per illustrare insieme ai colleghi di Forza Italia, quali i parlamentari europei, nazionali, regionali ed esponenti locali come fra glia altri Enzo Gibiino, Salvo Pogliese, Basilio Catanoso, Marco Falcone, Pippo Arcidiacono, gli appuntamenti referendari in vista del 4 dicembre all’insegna del loro ‘fermo No’, non risparmia critiche colorite al Premier.
A proposito di Renzi, che secondo Berlusconi sarebbe l’unico vero leader della politica, Miccichè, intervistato da BlogSicilia, dice “che il Cavaliere bisogna conoscerlo. Lui ha detto – aggiunge- che leader ce n’è uno. A lui infatti lo hanno buttato fuori dal Senato e l’altro è presidente del Consiglio. Questo il senso della sua dichiarazione”.
In merito però a ‘singolari’, ‘improbabili’ ma pur sempre ipotetici scenari politici dettati proprio dall’esternazione di Berlusconi che potrebbero vedere, chissà, un rassemblement tra Forza Italia e Pd, il leader siciliano degli azzurri afferma: “Può succedere di tutto. Non c’è dubbio che bisogna cambiare il sistema politico, quello attuale del bipolarismo comincia a non funzionare più ammesso che abbia mai funzionato…”.
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