- Rifiuti a Catania, il Comune contro le discariche abusive con 10 nuove telecamere
- L’iniziativa rientra nel piano di miglioramento del contesto ambientale
- A Catania presenti oltre 150 discariche abusive
Discariche abusive Catania, 10 nuove telecamere videosorveglianza
Dopo le prime quattro installate in via sperimentale, il Comune ha dato il via a Catania all’installazione di altre 10 telecamere di videosorveglianza per contrastare l’abbandono di rifiuti nelle oltre 150 discariche abusive della città, con costi di diversi milioni di euro per lo smaltimento in discarica.
Con l’iniziativa, che rientra nell’ambito del piano di riordino delle azioni di miglioramento del contesto ambientale, in sintonia alle aziende che curano la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, prende così corpo il progetto relativo alla videosorveglianza cittadina voluto dal sindaco Salvo Pogliese e dall’assessore all’Ambiente Fabio Cantarella.
I primi siti a essere presidiati saranno via Borgese, via Stella Polare, via Santo Cantone, viale Adriatico, largo Favara, viale Grimaldi 8, viale Bummacaro 3, viale Moncada 17, viale San Teodoro 17, stradale Cravona di fronte il rifornimento di carburanti e si procederà a rotazione per toccare tanti punti della città. L’intero sistema è stato messo in rete grazie a un complesso software applicato direttamente alla centrale operativa della Polizia Municipale.
Discariche abusive Catania, presto altre telecamere con fondi regionali
A questi primi strumenti digitali a breve si aggiungeranno quelli acquistati dal Comune coi fondi regionali. “Con questo progetto, che per Catania è una novità assoluta, – hanno detto Pogliese e Cantarella – contrastiamo una delle principali piaghe della nostra città soprattutto da parte di soggetti provenienti da comuni limitrofi. Un fattore condizionante sul costo della Tari, confermata anche dai dati raccolti dalla Srr, secondo cui un catanese produrrebbe in un anno il doppio dei rifiuti rispetto a un cittadino residente in un comune confinante. Dati stravolti per l’appunto, dall’abbandono sul territorio di rifiuti prodotti in altri comuni, stimati in oltre un milione di chilogrammi a settimana”
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