I carabinieri hanno apposto i sigilli su una discarica abusiva di autovetture fuori uso e hanno denunciato i tre proprietari del fondo. Accade a Mineo, nel catanese.
La discarica di auto nel catanese
I Militari della Compagnia di Palagonia, nel quadro delle attività finalizzate all’accertamento e alla repressione dei reati ambientali, infatti, hanno individuato un terreno di proprietà privata di circa 300 metri quadrati adibito a discarica incontrollata di rifiuti speciali e, in particolare, di autovetture fuori uso.
Veicoli in pessimo stato
I primi accertamenti hanno consentito di accertare, oltre alla mancanza di qualsiasi titolo per la gestione dei rifiuti, che i veicoli risultavano abbandonati da almeno un anno e solo recentemente sono venuti allo scoperto complice il diserbamento di parte dell’area in questione. I veicoli, lasciati a diretto contatto con il terreno, si presentavano, tra l’altro, in pessime condizioni con parti meccaniche smontate, quadri elettrici inservibili, vetri e finestrini rotti, pertanto inequivocabilmente destinati alla definitiva dismissione in condizioni tali da attentare all’integrità di un territorio a forte vocazione agricola.
Area sequestrata e titolari denunciati
Il terreno su cui i Carabinieri hanno rinvenuto i rifiuti è stato pertanto sottoposto a sequestro e sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Caltagirone i tre proprietari per aver illecitamente realizzato una discarica di rifiuti speciali, reato previsto e duramente sanzionato dal Testo Unico dell’Ambiente.
Una discarica scoperta nel Trapanese
Nei giorni scorsi personale militare della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo, congiuntamente al personale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) Sicilia, ha sequestrato un’area di circa 200 m2 all’interno di un’attività produttiva operante nel settore vitivinicolo, presente nel comune di Mazara del Vallo. Nell’area sequestrata sono stati rinvenuti numerosi rifiuti di diversa natura, tra i quali rifiuti liquidi, solidi, pericolosi e non pericolosi, sprovvisti del Codice Europeo Rifiuti (C.E.R.), obbligatorio per l’identificazione della tipologia. Tra questi è stato possibile accertare la presenza di: macchinari per lavorazioni industriali obsoleti, scarti di lavorazione edilizia, prodotti chimici, tubazioni in pvc, cisterne con liquidi ed altri di vario genere.
Violazioni della normativa di settore
All’esame dei registri, inoltre, gli stessi non risultavano correttamente annotati, pertanto non è stato possibile accertare la data di deposito, non rispettando la corretta tracciabilità, in violazione della normativa di settore che prevede precise modalità e tempi per lo smaltimento degli stessi.
Il reato contestato
Il reato contestato è quello di deposito incontrollato di rifiuti previsto dall’articolo 256, comma 2 del D. lgs. 152/2006, cosiddetto Testo Unico Ambientale.
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