Rapporti sempre più stretti tra le università di Catania e di Malta nell’ambito delle scienze dell’educazione. Una nutrita rappresentanza della Faculty of Education dell’Ateneo maltese è stata ospite nei giorni scorsi del dipartimento di Scienze della Formazione, per una giornata di incontro e di scambio sulla ricerca.
La delegazione maltese, guidata dal preside della facoltà Sandro Caruana e dal direttore dell’Euro-Mediterranean Centre for Educational Research Ronald Sultana, era composta dai docenti Philip Bonanno, Adrian-Mario Gellel, Victor Martinelli, Emanuel Mizzi, Tania Muscat, Mario Pace, Milosh Raykov, Doreen Spiteri, ed è stata accolta venerdì mattina a Palazzo Ingrassia dalla direttrice del dipartimento Loredana Cardullo, dalle delegate d’Ateneo all’internazionalizzazione per l’ambito sociale e umanistico Francesca Longo, e alla formazione continua e all’apprendimento permanente Roberta Piazza, dalla coordinatrice Erasmus Adriana Di Stefano.
Nel pomeriggio, accompagnati dalla prof.ssa Piazza, i docenti maltesi hanno incontrato il rettore Francesco Basile, che ha ribadito l’esigenza dell’Università di Catania di intensificare le collaborazioni e gli scambi con paesi dell’area euro-mediterranea. Basile ha anche ricordato i proficui colloqui tenuti con autorità dell’Isola dei Cavalieri in occasione della recente visita in Ateneo della presidente della Repubblica di Malta, Marie Louise Coleiro Preca, a cui è stato consegnato il premio internazionale “Virdimura”, auspicando la rapida realizzazione di un accordo quadro che preveda, tra le altre cose, anche lo svolgimento di tirocini formativi da parte di studenti maltesi nei settori linguistico e dei beni culturali.
“Abbiamo avuto un incontro molto proficuo in dipartimento – ha sottolineato il preside Caruana -, presentando le nostre specialità di ricerca nei settori dell’educazione teorica e della pedagogia applicata e potendo apprezzare quanto viene svolto a Catania. E’ nostro interesse intraprendere contatti più continui tra i due atenei, così vicini dal punto di vista geografico e culturale, dando un seguito alla condivisione delle attività di ricerca, e ravvivare la cooperazione reciproca nell’ambito del programma Erasmus”.