A meno di sette giorni dalla conclusione della Lepolda sicula ed a 200 chilometri di distanza dalla officine Sandron di Palermo, il concetto rimane lo stesso: “C’è bisogno di un renziano alla Regione”.
Davide Faraone lo rimarca da Catania alla presentazione di Sottosopra, il suo libro che parla proprio della Sicilia, in modo inequivocabile.
Così quando i cronisti chiedono se alle prossime elezioni regionali correrà un renziano il sottosegretario risponde fermo: “Ce n’è bisogno. Ma soprattutto occorre che quel sentimento che ha animato il governo Renzi abbia un protagonismo anche qui in Sicilia. L’ho detto l’altra volta (in occasione della Leopolda ndr) e lo ripeto: la prossima volta toccherà a uno di noi”.
Se prima con malizia c’è chi ipotizzava che la presentazione del libro di Faraone potesse essere una sorta di preview in salsa elettorale, dopo avere assisto all’evento c’è quasi la certezza.
A Catania accorrono in tanti: ci sono parlamentari, deputati regionali, amministratori e centinaia di truppe che per larga parte fanno esplicito riferimento al duo Luca Sammartino e Valeria Sudano. Sono loro i padroni di casa. E’ evidente.
Se poi sarà proprio Faraone a guidare l’esercito si vedrà. Perché anche stavolta il diretto interessato glissa sul tema.
Eppure il cliquet si replicherà domani a Messina, poi a Enna quindi negli altri capoluoghi. “Porteremo un’idea”, dice il segretario alla platea catanese.
E l’idea è sempre quella della Leopolda e il vademecum per il popolo renziano è proprio il Sottosopra di Faraone.
“Bisognerebbe fare quello che si sta facendo a livello nazionale – dice – ma qui con più coraggio perché continuiamo a vivere con un meccanismo di governo della Regione che è proiettato ad una società del passato, che tra l’altro era anche sbagliata, che aveva contato e puntato tutto sull’assistenzialismo e sull’assistenza da parte del governo nazionale: allora era la Cassa del Mezzogiorno oggi sono i fondi comunitari. Noi dobbiamo rendere produttivo ciò che prima era assistito. Questa è la vera rivoluzione”.
Quanto alle due anime del Pd, sia in Sicilia che nel resto del Paese, Farone puntualizza con il piglio tipico del giglio magico: “Il Pd è uno solo ed è quello di Renzi! E’ quello che ha raggiunto una percentuale del 40 per cento alle Europee e che punta a sfondarla per vincere le prossime elezioni nazionali. Chi pensa ad un Pd vecchio, pensa ad essere sconfitto sempre, marginale ed un po’ inutile per questa società. Noi vogliamo vincere in Sicilia per cambiare”.