Non si chiude il caso del crollo via Castromarino, a Catania, in seguito ai lavori di costruzione della metropolitana. Ora arriva un nuovo esposto e contestuale istanza per revocare la richiesta di archiviazione da parte delle famiglie coinvolte. I legali hanno anche chiesto la fissazione di nuovo sopralluogo per il 14 ottobre per accedere presso gli appartamenti via Castromarino e di via Plebiscito.
Il caso è il crollo degli immobili di via Castromarino che nel centro storico di Catania ha costretto ben 14 famiglie a lasciare la propria abitazione dopo i lavori della tratta della metropolitana da Stesicoro a Fontanarossa. I lavori vennero eseguiti dalla cooperativa CMC. Il crollo era avvenuto il 20 gennaio 2020.
Quindi continua la battaglia legale anche su altri fronti. Alcuni nuclei familiari hanno presentato diversi esposti nell’arco degli ultimi mesi alla Procura di Catania per l’impossibilità ad accedere alle case di proprietà e perché ci sarebbero stati diversi furti all’interno dei rispettivi appartamenti. Hanno rimesso tutto nelle mani del loro legale di fiducia, l’avvocato Giuseppe Lipera del foro di Catania, per chiedere che vengano puniti i responsabili di quanto accaduto. Il braccio di ferro è con la ditta Cmc, citata nell’esposto per aver approntato un cantiere impedendo, secondo quanto sostengono i firmatari, a queste 8 famiglie di poter accedere ai loro appartamenti. La Cmc ha attivato un cantiere in seguito all’accordo stabilito con il Comune etneo che è consistito nell’acquisto dell’intero nucleo di abitazioni, liquidando il corrispettivo ai proprietari secondo il valore delle abitazioni prima del crollo.
Secondo le 8 famiglie firmatarie dell’esposto l’aver impedito di accedere ai propri immobili avrebbe “comportato non solo il totale ammaloramento degli stessi ma addirittura ha favorito episodi di furto all’interno degli appartamenti nello stabile”. A essere stati segnalati i furti d’infissi in diversi degli appartamenti delle stesse 8 famiglie, ma anche di recipienti e motorini di acqua.
Nelle scorse settimane i residenti avevano chiesto di poter accedere il giorno 27 settembre presso gli appartamenti con l’ausilio delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco per accertare altri eventuali danni. Il sopralluogo però non è stato consumato. Ora i residenti chiedono alla procura etnea una nuova data per eseguire l’accesso alle palazzine da fissare per il 14 ottobre.