Nuovi controlli e multe nella provincia catanese nell’ambito del contrasto al covid19. Verifiche mirate sono state effettuate dai carabinieri sull’uso delle mascherine e sul possesso dei green pass all’interno degli esercizi commerciali. Due le sanzioni ai titolari di altrettanti esercizi e altre ai clienti.
L’input dei controlli
Le attività di controllo sono state finalizzate al rispetto delle disposizioni impartite per il contenimento della pandemia e hanno visto impegnati i militari della compagnia di Gravina di Catania. Il servizio di controllo è stato mirato alla verifica del “green pass”, oltre che all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. L’attività svolta dal comando dell’Arma del comprensorio di Gravina di Catania è stata principalmente indirizzata al coinvolgimento della popolazione all’osservanza delle norme, nonché della relativa consigliata profilassi igienico-sanitaria.
Le violazioni e i numeri
In questo contesto, nei comuni ricadenti nella giurisdizione della compagnia, nei giorni scorsi, sono state controllate oltre 350 persone e sono state sottoposte a verifica complessivamente 73 attività commerciali tra cui supermercati, panifici, bar, ristoranti, pasticcerie, palestre e centri scommesse. Nel comune di Tremestieri Etneo in particolare è stato contravvenzionato il titolare di un ristorante in quanto ometteva di controllare il possesso del green pass a due clienti, a loro volta entrambi sanzionati perché ne erano sprovvisti. Nel territorio di Mascalucia sono stati anche sanzionati il titolare di un centro scommesse e un cliente in quanto entrambi non indossavano i dispositivi di protezione individuale.
I controlli ad Adrano
Appena qualche giorno fa ancora controlli nel catanese e ancora multe sul fronte delle irregolarità per il green pass per i titolari di esercizi commerciali e clienti che non rispettano le norme anti covid19. I fari della polizia sono stati puntati nello scorso week-end nella zona di Adrano e per un bar di via Roma sono stati dolori. E’ stata sanzionata la responsabile dell’attività perché consentiva a un cliente, sprovvisto della certificazione verde, il consumo di alimenti al banco del proprio esercizio.
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