Un uomo di 31 anni che a Catania ha violato la quarantena per recarsi in un ufficio postale in Via Plebiscito è stato riaccompagnato a casa e denunciato dalla Polizia di Stato per violazione delle leggi sanitarie. Gli agenti sono intervenuti dopo che era stato segnalato un assembramento per strada.
L’uomo, risultato inserito nelle liste dei pazienti positivi al Covid-19 e quindi in quarantena, agli agenti ha detto di esser uscito di casa perché venerdì scorso aveva ricevuto la telefonata da parte di un incaricato dell’Unità speciale di continuità assistenziale (Usca) dell’Asp di Catania che gli avrebbe comunicato la negatività al tampone. Agli agenti non ha però mostrato nessuna documentazione sanitaria che attestasse la sua negatività. Anche gli accertamenti compiuti dalla Polizia di Stato all’Asp hanno confermato ancora il suo stato di persona sottoposta alla quarantena.
Nei giorni scorsi, sempre nel catanese, nell’ambito dei servizi predisposti alla verifica del rispetto delle misure antiCovid, gli uomini della Polizia di Stato di Catania hanno scoperto e sanzionato una donna, nonostante fosse stata sottoposta a isolamento fiduciario obbligatorio presso la propria abitazione, è stata sorpresa fuori di casa, dalla quale era uscita per recarsi a un supermercato.. A rendere ancor più pesante la condotta della donna è il fatto che si tratta di un’operatrice sanitaria operante nel settore privato.
I poliziotti, predisposti a un servizio specificatamente finalizzato al monitoraggio dei movimenti delle persone che – risultate positive ai tamponi per la Covid-19 – vengono inserite negli elenchi predisposti dall’Azienda Sanitaria Provinciale etnea, hanno incrociato la vettura della 52enne in località Santa Tecla (frazione di Acireale) e l’hanno bloccata.
Immediatamente scortata, con tutte le precauzioni del caso, presso la sua abitazione dove ha ripreso l’isolamento domiciliare, la donna è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per la violazione dell’art. 260 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, R.D. n. 1265 del 27.7.1934, modificato dal D.L. 25 marzo 2020 n. 19.