L’emergenza Covid19 tiene con il fiato sospeso quanti si stanno occupando di tenere sotto controllo la pandemia nell’isola. La temuta variante inglese sarebbe arrivata anche a Catania.
Il ceppo del Covid-19 più infettivo sarebbe stato individuato su alcuni pazienti ospedalieri di un reparto, di una grande struttura sanitaria del capoluogo etneo, che recentemente è stato chiuso proprio per permettere la disinfestazione dei locali.
Al momento non si hanno altri particolari, ma sembra che il focolaio abbia già provocato due decessi tra i pazienti e che tutti i rimanenti ricoverati tranne due siano stati trasferiti nei reparti di di Covid per la cura. Quello che avrebbe insospettito i medici sarebbe stata la particolare infettività del Covid che ha interessato quasi tutti i pazienti del reparto di Medicina dell’ospedale.
E proprio la eccessiva infettività avrebbe spinto i medici ad appurare l’origine del ceppo, per capire se si trattasse di un ceppo virale ormai conosciuto dalle nostre parti, oppure si trattasse di altro.
In serata gli esiti delle indagini di ambulatorio avrebbero appurato che buona parte dei pazienti contagiati dal Covid sarebbero stati colpiti dalla variante inglese. E chiaro che a questo punto sarà necessario approfondire gli ulteriori passaggi effettuati per capire se il focolaio possa presto riguardare altre aree ospedaliere. Da quello che emerge il focolaio scoppiato all’interno del reparto ha provocato la chiusura in generale del servizio sanitario in quella determinata specialistica.
La variante inglese, secondo molti esperti, non sarebbe più mortale rispetto al ceppo tradizionale, ma soltanto più contagiosa. E’ chiaro che, però, un maggior numero di contagi potrebbe provocare anche un aumento di pazienti che necessitano di cure ospedaliere.
Gli esperti hanno anche appurato che i vaccini sarebbero efficaci anche per questo genere di varianti e la vaccinazione di massa dei sanitari dovrebbe permettere di tenere lontano un aumento dei contagi, ma soltanto tra il personale sanitario. Sul fronte dei numeri sono 491 i nuovi casi in Sicilia e Catania continua a vedere scendere i positivi giornalieri. Ieri sono stati 106 i nuovi infettati e sembra che il trend sia proiettato su una ulteriore discesa.
Sarà utile per i responsabili Covid intensificare gli sforzi necessari e gli appelli ai cittadini per evitare che la variante inglese possa prendere piede anche nella seconda città più grande dell’isola.
“Grazie all’esperienza acquisita, in questo anno di duro ed efficace contrasto al Coronavirus, siamo riusciti a individuare e isolare quattro casi di infezione Covid-19 da variante inglese. I pazienti, che si trovano in cura presso l’ospedale Garibaldi di Catania, sono stati sottoposti a tampone e successivo sequenziamento dell’estratto molecolare presso il laboratorio regionale di riferimento del Policlinico Rodolico.
Va sottolineato che la presenza della variante inglese comporta un lieve impatto epidemiologico e clinico, traducendosi in una maggiore contagiosità, ma mantenendo comunque una medesima intensità di sintomatologia rispetto al ceppo ordinario.
La situazione relativa all’ospedale Garibaldi, in particolare, è assolutamente sotto controllo grazie alla completa collaborazione di tutti i professionisti dell’Azienda.
I pazienti in questione sono in isolamento presso la struttura di biocontenimento del reparto di malattie infettive del nosocomio catanese e vengono trattati secondo le più recenti indicazioni di contrasto alla diffusione del virus.
Inoltre sono già scattati controlli sul personale sanitario e l’adeguato conctat tracing a cui sta collaborando anche l’Azienda sanitaria provinciale di Catania.
Va ricordato, infine, che la campagna di vaccinazione, in corso nella nostra regione con ottimi risultati, è complementare ai comportamenti di ciascuno: non va mai abbassata la guardia e le misure che tutti oramai conosciamo restano sempre determinanti per sconfiggere il virus pandemico”.
Lo dice il professore Bruno Cacopardo, direttore dell’Uoc di Malattie infettive dell’Arnas Garibaldi di Catania.
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