I militari del Comando Provinciale di Catania hanno partecipato con 123 uomini al servizio di controllo coordinato dalla Questura, verificando che i 277 cittadini trovati fuori dalle proprie abitazioni avessero comprovate esigenze o motivi urgenti e che i 49 esercizi commerciali fossero autorizzati all’apertura. Sono state elevate 17 sanzioni amministrative di cui 8 rivolte a diportisti catanesi. Inoltre, sono stati sanzionati due soggetti che detenevano sostanza stupefacente.
I controlli della finanza
L’attività di controllo per mare ha permesso di riscontrare, ancora una volta, che alcuni diportisti amanti della pesca sportiva, durante la giornata di ieri, non temendo i possibili controlli organizzati per mare dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Catania, erano intenti a pescare nelle acque antistanti il Porto di Catania, nonostante le restrizioni dettate dalla “zona rossa”. Tre le imbarcazioni individuate a breve distanza l’una dall’altra e 6 le persone complessivamente sanzionate.
I baschi verdi della Compagnia Pronto Impiego di Catania hanno inoltre proceduto al sequestro ammnistrativo, in due diverse occasioni, di marijuana detenuta da due giovani usciti di casa senza validi motivi, segnalati alla Prefettura di Catania. La Guardia di Finanza nei prossimi giorni continuerà nella “zona arancione” i servizi di controllo, mantenendo il già congruo numero di propri militari presenti sul territorio e con i controlli in mare.
Nei giorni scorsi due autocertificazioni contestate
In 2 circostanze le ragioni autocertificate sono state ritenute insufficienti dai Finanzieri accertatori e le persone sono state sanzionate per inottemperanza agli ordini dell’Autorità. Nello specifico, in mare, come la settimana scorsa, durante la navigazione della motovedetta V 616 della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Catania, venivano individuati e sanzionati due amanti della pesca sportiva a bordo dei loro rispettivi natanti nelle acque antistanti il porto di Ognina e San Giovanni Li Cuti.
Pesca in periodo di divieti
Dalle dichiarazioni dei naviganti emergeva che gli stessi stavano svolgendo l’attività di pesca in zona rossa pur non avendo comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità ovvero motivi di salute come previsto dalla normativa in vigore.
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