Chiudono le scuole di ogni ordine e grado in Italia fino al 15 marzo per l’emergenza coronavirus ma restano aperte tutte le altre istituzioni e adunanze. Un scelta che da una parte convince i catastrofisti ma dall’altra crea ulteriore panico in un Paese che non riesce a gestire una emergenza neanche così estesa.

Così in un Paese di dilettanti allo sbaraglio con in mano il governo dell’intera nazione succede anche che la chiusura delle scuola fa esplodere la protesta degli avvocati che vorrebbero chiusi i tribunali, luoghi di enorme affollamento dove mantenere una distanza minima fra gli utenti e gli operatori della giustizia è praticamente impossibile.

La più eclatante delle proteste è quella dell’avvocato Giuseppe Lipera del Foro di Catania, presidente di Avvocatura e Futuro e protagonista di molte cause, per così dire, estreme. Lui non ci sta e la sua protesta la attua indossando la mascherina divenuta simbolo (a torto o a ragione, utile o inutile) di questa emergenza.

“Così non va bene, o tutti o nessuno” scrive Lipera dopo la conferma della decisione di chiudere le scuole. “Così stando le cose – continua Lipera – non si comprende perché non si disponga anche la chiusura dei Tribunali di tutta Italia. I motivi sono facilmente individuabili: sono o non sono pure i tribunali luoghi di aggregazione attraverso i quali si rischia abitualmente di poter contrarre la malattia? Che senso ha che i nostri figli rimangano a casa la mattina e nel frattempo noi tutti operatori del diritto (avvocati, magistrati, cancellieri ecc)  siamo esposti al contagio e, conseguentemente, lo sono anche loro? Fattualmente come sarà possibile per quindici giorni a tutte le famiglie che non hanno la possibilità di essere supportate dai nonni, seguire i loro piccoli durante le attività lavorative?”

“Al momento tale misura risulta insulsa e incompleta – aggiunge-. Come al solito chi vive nei tribunali viene considerato ‘una cosa a parte’, come se vivessimo in un altro Stato”.

“Chiedo al Consiglio Nazionale forense di intervenire immediatamente – conclude Lipera – affinché prevalga il buonsenso”.

Non è l’unico a manifestare questa preoccupazione. Anche l’Organismo Congressuale Forense OCF ha indetto l’astensione dalle udienze e da tutte le attività giudiziarie, in ogni settore della Giurisdizione e in tutta Italia, per il periodo di quindici giorni con decorrenza da domani e fino al 20 marzo, in conformità alle disposizioni del codice di autoregolamentazione, con esclusione espressa delle udienze e delle attività giudiziarie relativi alle attività indispensabili come previste dal “Codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze degli Avvocati.

 

 

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