“Concedere la detenzione domiciliare ad Antonino Speziale”. Lo hanno chiesto il 18 marzo scorso i legali Giuseppe Lipera e Massimiliano Bellini al Giudice del Tribunale di Sorveglianza di Caltanissetta a fronte dell’emergenza coronavirus. Ora gli avvocati sollecitano il giudice vista la mancata risposta e considerato che il 27 marzo è stata inviata una prima sollecitazione.
“Come mai ancora nessuna risposta?”, chiedono i legali al giudice del Tribunale di Sorveglianza al quale ricordano che, nonostante la situazione di emergenza legata all’epidemia del Coronavirus, “come specificato dai relativi decreti emergenziali che, per certe vicende, che sono senz’altro meritevoli di tempestiva trattazione, il sistema Giustizia non deve interrompere la propria corsa”.
Antonino Speziale è stato condannato a 8 anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti, ferito mortalmente il 2 febbraio del 2007 allo stadio Massimino durante il derby Catania-Palermo. Ha già scontato la maggior parte della pena ed entro il 2020 sarà di nuovo un uomo libero.
A fronte dell’emergenza nazionale legata all’epidemia coronavirus, gli avvocati di Speziale, oggi 30enne, avevano chiesto la scarcerazione e la conversione della pena. Secondo i legali, infatti, Speziale avrebbe già concluso un percorso di ravvedimento e potrebbe essere utile il suo graduale reinserimento sociale grazie alla concessione dei domiciliari per la durata di 9 mesi, cioè il periodo che Speziale dovrebbe scontare ancora in carcere.