“Dopo la notizia sul caso di positività al Coronavirus nella Stm di Catania, Uil e Uilm chiedono il rispetto delle norme in vigore e del protocollo Governo-parti sociali sull’emergenza Covid19. Si proceda alla pulizia e sanificazione dello stabilimento, così come previsto dalle regole anticontagio. Ma questo non si può fare con i lavoratori in fabbrica e senza garantire loro gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge”.
Lo affermano le Segreterie generali di Uil e Uilm Catania con una nota a firma di Enza Meli, Matteo Spampinato e Giuseppe Caramanna, che hanno inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Illustrissimo Signor Presidente del Consiglio – scrivono, fra l’altro, gli esponenti sindacali – Dopo avere appreso della morte di un lavoratore alla Pfizer di Catania e del caso di contagio alla Stm di Catania, che ha peraltro imposto l’isolamento per altri lavoratori, chiediamo di bloccare per due settimane le produzioni. Solo così sarà possibile attuare il protocollo Governo-parti sociali sull’emergenza Coronavirus che prevede, testualmente, come in caso di presenza di una persona con Covid19 all’interno dei locali aziendali si debba procedere alla loro pulizia e sanificazione. I lavoratori e le loro famiglie vivono giorni di comprensibile angoscia, mentre la Uilm il 15 marzo s’è rifiutata di sottoscrivere un accordo e ha proclamato sciopero considerando inadeguate le misure di tutela della salute che sono state proposte e attuate dal management di Stm Catania. A maggiore ragione adesso, resta solo una soluzione: chiudere temporaneamente lo stabilimento perché venga sanificato e utilizzare in favore dei lavoratori ogni risorsa consentita dalle leggi in materia di ammortizzatori sociali”.
“Grandi gruppi come Fca, Leonardo, Fincantieri e Volkswagen – concludono Enza Meli, Matteo Spampinato e Giuseppe Caramanna – hanno già scelto di tutelare la salute dei lavoratori, quindi il futuro aziendale, fermano le attività produttive. Stm, con i suoi 4 mila500 occupati nel solo sito di Catania, ha dimezzato grazie allo smart-working la presenza di personale in fabbrica ma evidentemente non basta per impedire eventuali contagi. Abbiamo chiesto in queste ore ai vertici aziendali un nuovo incontro. Intanto, però, senso di responsabilità e consapevolezza della gravità del momento ci impongono di rivendicare il rispetto del protocollo da Lei sottoscritto con le parti sociali e definito da Uil-Uilm un’intesa di buon senso perché fa valere la priorità della sicurezza sul profitto. Lo stabilimento Stm di Catania va chiuso per pulizia e sanificazione. Non si può fare, però, con i lavoratori in fabbrica e senza assicurare loro il diritto agli ammortizzatori sociali”.