I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno dato attuazione a un deciso rafforzamento del dispositivo di contrasto all’impiego di lavoratori “in nero” negli esercizi commerciali e del turismo e nelle aziende agricole della provincia di Catania, intensificando capillarmente le attività ispettive finalizzate a individuare l’impiego di lavoratori in violazione alla normativa contributiva, previdenziale ed assistenziale.

Ispettorato del Lavoro: controlli intensificati nel settore turistico, commerciale e agricolo

In particolare, nel corso dell’ultimo bimestre, i reparti della provincia etnea hanno eseguito controlli nei confronti di attività commerciali operanti nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, aziende agricole e alcuni esercizi commerciali a vocazione turistica della costa ionica.

Numerosi lavoratori irregolari scoperti durante le ispezioni

Nell’ambito delle citate attività ispettive, sono state controllate numerose imprese riscontrando la presenza di 105 lavoratori “irregolari”. Nello specifico, 78 lavoratori – l’equivalente di circa il 75% dei soggetti irregolari – sono risultati prestare la propria opera totalmente in nero, mentre le restanti posizioni hanno riguardato lavoratori dipendenti che, benché regolarmente assunti, venivano retribuiti mediante pagamenti in contanti, in violazione a quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2018 che prevede la tracciabilità delle retribuzioni dei lavoratori, a tutela dei medesimi contro i comportamenti scorretti dei datori di lavoro.

Sanzioni e sospensione dell’attività imprenditoriale per i casi più gravi

Oltre alla irrogazione delle sanzioni pecuniarie previste per i rapporti di lavoro dipendente risultati irregolari, nei casi più gravi, ossia nei confronti di 23 esercizi commerciali, agricoli e del turismo, è stata avanzata all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania la proposta della sospensione dell’attività imprenditoriale. Tali segnalazioni sono scaturite dal superamento della soglia del 10% del personale presente al momento dell’accesso sui luoghi di lavoro in assenza delle preventive comunicazioni di instaurazione dei relativi rapporti d’impiego.

Lavoratori extracomunitari senza permesso di soggiorno

Rileva, altresì, la presenza di n. 7 lavoratori, di nazionalità extracomunitaria, che sono risultati essere sprovvisti di regolare permesso di soggiorno e, conseguentemente, sono stati sottoposti a fermo per identificazione mediante operazioni tecniche di fotosegnalamento e prelievo di impronte attraverso rilievi decadattiloscopici.

Dall’esito delle comparazioni dattiloscopiche con le informazioni presenti nelle banche dati in uso al Corpo, è emersa una posizione di clandestinità che ha portato alla segnalazione alla competente Autorità Giudiziaria per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.

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