Hanno lanciato l’hashtag #contrattosubito per dire ‘no’ alla flessibilità, al recepimento del Jobs Act e alle gare d’appalto al massimo ribasso. Chiedono invece aumenti salariali ‘veri’, più formazione e sostegno dell’occupabilità è un sistema di welfare avanzato. Sono i lavoratori catanesi dei call center scesi in piazza a manifestare.
A protestare sono gli addetti del settore Telecomunicazioni e Call Center da SLC CGIL, Fistel Cisl e Uilcom Uil nazionali.
La rottura del tavolo negoziale sul rinnovo del contratto nazionale del lavoro delle Telecomunicazioni, già scaduto a dicembre del 2015, pone in serie difficoltà i lavoratori del settore rispetto alle proposte di Asstel.
L’associazione di categoria punta alla diminuzione del costo del lavoro globale, con misure esagerate di flessibilità al lavoro e un metodo di rinnovo della parte economica ” a conguaglio” che impoverirebbe tutti i dipendenti del settore che a Catania sono circa 12.000, compresi lavoratori precari. PER SAPERNE DI PIU’