Doppio ricorso, della Procura generale e del collegio di difesa, in Cassazione contro la sentenza con cui, il 31 marzo scorso, la terza sezione penale della Corte d’appello di Catania ha assolto dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa l’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, condannandolo a due anni, pena sospesa, per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso, ma senza i caratteri dell’intimidazione e della violenza.
La sentenza ha riformato la decisione di primo grado di condanna a sei anni e otto mesi, emessa il 19 febbraio 2014 dal Gup Marina Rizza col rito abbreviato. Sia la Procura generale sia la difesa hanno avuto notificati i ricorsi presentati dalla controparte, il cui deposito in Cassazione è scaduto 45 dopo la pubblicazione della motivazioni della sentenza di secondo grado, depositate nella cancelleria della Corte d’appello il 15 settembre scorso.
Opposte, ovviamente, le richieste avanzate: la Procura generale ha presentato ricorso contro l’assoluzione dell’ex presidente della Regione dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa; il collegio di difesa di Raffaele Lombardo ha chiesto annullamento della condanna a due anni di reclusione per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso. La data dell’udienza in Cassazione non è stata ancora fissata.
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