“… Alcune volte penso a come si può giudicare questa battaglia nel contesto di tutte quelle che fanno parte di tremila anni di storia della Sicilia e chissà con quanti episodi di sangue. Noi eravamo 350, abbiamo perso 153 compagni e soltanto 197 sono ritornati…perdite terribili. Altre battaglie successive sono state brutte, ed alcune anche spaventose; ma questa, per noi, è stata la peggiore battaglia della Guerra, principalmente perché’ avevamo pochissime probabilità di successo…”
Queste le parole annotate dal Maggiore John C. Erskine del Commando British Army in riferimento all Operation Husky, che iniziò il 10 luglio 1943 con l’arrivo in Sicilia delle Forze Alleate Americane e del Commonwealth in preparazione alla liberazione della penisola.
I numerosi caduti australiani e neozelandesi sono stati commemorati oggi al Cimitero di Guerra del Commonwealth di Catania.
L’evento è organizzato dall’Istituto di Cultura Sicilia Australia (I.C.S.A.), associazione no-Profit, che ha come scopo primario lo scambio culturale fra le genti di Sicilia e d’Australia, dall’Ambasciata d’Australia, dall’Ambasciata della Nuova Zelanda e dalla Returned and Services League of Australia (RSL – Victorian Branch).
L’acronimo ANZAC vuol significare Australian and New Zealand Army Corps (Corpi dell’Esercito Australiano e Neozelandese) e il giorno 25 aprile 1915, è stato scelto come data simbolica, per rappresentare il grande contributo dei soldati australiani e neozelandesi e la crescita del loro patriottismo.
La maggior parte dei Caduti sepolti nel Cimitero di Guerra del Commonwealth di Catania persero la vita nelle battaglie che ebbero luogo a nord di Lentini e nella Battaglia del Simeto; molti di essi perirono a poca distanza da Catania, che cadde in mano agli Alleati il 5 Agosto 1943.
Oggi, in loro ricordo, ogni tomba è stata segnata da una bandierina australiana o neo zelandese e dei papaveri rossi. I papaveri sono stati i primi fiori a spuntare sui campi di battaglia di Francia ed Olanda dopo la Prima Guerra Mondiale: da quel momento hanno simboleggiato il sangue sparso da 10 milioni di caduti, fra i quali 45.000 soldati australiani e 16.697 neozelandesi che hanno perso la vita durante la Prima Guerra Mondiale. Da quel giorno, il papavero rosso ha simboleggiato rigenerazione, nuova vita e speranza ed è simbolo del ricordo perpetuo dei 102.000 australiani e 52.000 neozelandesi che hanno dato la loro vita in guerre e conflitti militari mondiali durante gli ultimi 100 anni.
La cerimonia odierna è stata presieduta da Greg French, Ambasciatore d’Australia in Italia, e da Patrick Rata Ambasciatore della Nuova Zelanda in Italia. La cerimonia, officiata da Don Agrippino Salerno, Prevosto Parroco della Pontificia Basilica Collegiata “Santa Maria dell’Elemosina” di Biancavilla, ha visto la presenza inoltre di un rappresentante del Ministero Della Difesa Australiano, del Presidente dell’Istituto di Cultura Sicilia Australia (I.C.S.A.) Maria Sanciolo – Bell e del Vice Presidente Gaetano Failla, insieme i alle Autorità Civili e Militari italiane.
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