Un nuovo stabilimento industriale dell’hi-tech e centinaia di posti di lavoro. La multinazionale americana Intel – colosso che produce processori, chip, schede madri e schede video dei computer – avrebbe messo gli occhi sull’area industriale di Catania per un nuovo maxi investimento. Ma ci sarebbe anche Torino in lizza.
Il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti avrebbe sponsorizzato proprio il Piemonte, a discapito della Sicilia. Da qui il monito del presidente della Regione Nello Musumeci.
Musumeci: “Basta privilegi al Nord a discapito del Sud”
“Se un colosso dell’hi-tech è pronto ad investire in Italia, con un progetto ambizioso che darà impulso all’economia e all’occupazione, a decidere non può essere la solita logica che privilegia il Nord a discapito del Sud. Nel pieno della progettualità di una ripartenza, che non può certo essere a due velocità o, peggio, azzoppata sul nascere, non si può continuare con la politica assistenzialista che ha sempre mortificato il Mezzogiorno”, attacca Musumeci.
L’affondo al leghista Giorgetti
“Il governo di Roma, con il ministro per lo Sviluppo economico, aveva garantito per l’insediamento di Intel una partita da giocare facendo perno sul “sistema Italia” e sulle migliori credenziali dell’area da individuare. E a questo noi siamo fermi, pur leggendo sulla stampa di pressioni e rivalse nordiste, di dichiarazioni a sostegno del candidato sindaco di Torino e del così contestuale, addirittura dichiarato, “tifo” per la candidatura di Mirafiori a discapito di Catania“.
“Catania ha tutte le carte in regola”
“Siamo certi che la squadra del cuore di un ministro della Repubblica non può che essere l’Italia. Così come – se la “competizione sarà sulla capacità di offrire competenze ed intelligenze”- la Sicilia, con i suoi centri di ricerca e, non ultimo, uno dei più importanti stabilimenti di microelettronica del mondo, non può che essere in partita e rivendica a pieno titolo l’insediamento del futuro stabilimento di Intel”, conclude il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
M5S: “Solleciteremo il Governo e i nostri ministri”
Con una nota congiunta i rappresentanti del Catanese a tutti i livelli istituzionali del Movimento 5 Stelle intervengono sulla vicenda Intel, criticando decisamente l’auspicio di Giorgetti di candidare Torino, mentre l’azienda americana avrebbe espresso la volontà di investire a Catania.
“Per storia, per vocazione, per know how Catania è la sede ideale per ospitare un colosso del microchip come l’Intel – dicono i portavoce pentastellati– e spiace che il ministro Giorgetti ignori i grandi insediamenti produttivi e tecnologici che già albergano ai piedi dell’Etna. Basti citare l’investimento recente di STMicroelettronics che a Catania produrrà wafer in carburo di silicio, ciò grazie all’impegno del governo Conte e della mediazione dei portavoce locali del Movimento”.
“Per queste ragioni – affermano – solleciteremo il governo e i nostri ministri affinché l’Intel possa canalizzare l’investimento di un nuovo sito produttivo proprio a Catania, dove troverebbe le condizioni ideali per il suo sviluppo. Catania è una delle capitali tecnologiche italiane, non a caso si è coniata la definizione di Etna Valley e questa è storia, con buona pace di qualcuno che, invece, in campagna elettorale tenta di fare promesse. D’altronde l’istituzione della Zes e lo stesso Pnrr indicano che occorre sviluppare la politica industriale nel Meridione per evitare spopolamento e desertificazione economica e ci batteremo pervicacemente per questo obiettivo”.
Cgil: “Inaccettabili le parole di Giorgetti”
“Grave, inaccettabile, del tutto inopportuna”: è duro il giudizio della Cgil Sicilia e di Catania sull’endorsement del ministro Giorgetti a favore di Mirafiori, Torino, come sede di un nuovo impianto di Intel, per il quale è candidata Catania.
“Siamo allibiti dalle parole di Giorgetti”, dicono Alfio Mannino , segretario generale della Cgil Sicilia, e Carmelo De Caudo, numero uno della Cgil di Catania. “Un ministro di un governo che già non brillava per meridionalismo ne mostra ora il vero volto, cercando di dirottare in Piemonte un investimento che costituirebbe per la Sicilia un’opportunità enorme di sviluppo e occupazione e che Catania è pronta ad accogliere avendo tutte le carte in regola quanto a competenze, intelligenze, know how”.
“Come non vedere la bieca logica elettoralistica – aggiungono i due esponenti della Cgil- che sottende all’operazione da parte di chi dovrebbe fare gli interessi di tutto il paese e invece fa i propri e della propria parte politica, come dimostra anche il fatto che Giorgetti non abbia mai partecipato a nessuno dei tavoli di crisi sul Mezzogiorno”.
“Dal ministro per lo svilupp0o economico – sottolineano Mannino e De Caudo – ci si aspetterebbe piuttosto un’iniziativa per agevolare l’investimento in Sicilia contribuendo a risollevarne le sorti dell’economia e dell’occupazione. Invece solo parole che dovrebbero imbarazzare il governo di cui fa parte e anche l’esecutivo regionale dal quale ci si aspetterebbe un intervento deciso piuttosto che un balbettio”. Per Mannino e De Caudo urge un immediato chiarimento da parte del premier Draghi, “perché il sospetto che a questo governo le sorti del sud del paese non interessino proprio si fa a questo punto forte”.
La Cgil annuncia in proposito iniziative di mobilitazione. “L’abbiano più volte detto- concludono Mannino e De Caudo- : il Mezzogiorno non deve più essere solo un titolo in qualche anfratto di programma”.
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